Esame di Stato addio, a breve la laurea abilitante potrebbe diventare realtà. La bozza del Recovery Plan prevede, tra le altre cose, anche una riforma a lungo attesa nel mondo dell’università: l’abilitazione professionale in coincidenza con l’ottenimento della laurea. La nuova norma si applicherebbe a numerosi corsi di laurea e verrà discussa oggi dal Cdm, assieme al resto della bozza.
Laurea abilitante: come cambia l’accesso
A pagina 200 della bozza, si legge: “La riforma prevede la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, con ciò semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati“.
La riforma delle lauree abilitanti, in realtà, non è cosa nuova. Se ne è iniziato a parlare con l’inizio della pandemia, quando l’emergenza sanitaria ha reso necessario il reclutamento di un numero maggiore di medici e si è eliminato l’Esame di Stato per i laureati in Medicina e Chirurgia.
Una misura più estesa, poi, era stata proposta dall’allora ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, durante il governo Conte. Il provvedimento, presentato l’ottobre scorso, prevedeva che il tirocinio pratico-valutativo per l’accesso alle professioni avvenisse all’interno dei corsi di laurea, superando di fatto l’Esame di Stato.
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Laurea abilitante: a quali corsi si applica
Con la riforma delle lauree abilitanti, verrebbero coinvolte numerosi corsi di laurea magistrale a ciclo unico. Nel dettaglio, la proposta eliminerebbe l’Esame di Stato per:
- Odontoiatria;
- Farmacia;
- Medicina veterinaria;
- Psicologia.
Inoltre, come riporta il Corriere della Sera, le lauree professionalizzanti per l’edilizia e il territorio, le tecniche agrarie, alimentari e forestali e le tecniche industriali, abiliterebbero anch’esse all’esercizio delle professioni. Nel dettaglio, la riforma consentirebbe l’accesso senza esame di Stato alle professioni di: geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato. Si attende, adesso, l’approvazione prima da parte del Cdm e poi dalle Camere.