L’epidemia ha inciso anche sulle università: molti studenti non sono tornati a poter frequentare le lezioni in presenza e hanno seguito lezioni e sostenuto esami esclusivamente online.
La ministra Maria Cristina Messa ha rilasciato un’intervista a Open, sottolineando che l’università non si può vivere attraverso un semplice schermo: “La maggior parte della formazione deve avvenire in presenza. Questa è una caratteristica imprescindibile per l’università“.
Le sue parole farebbero pensare a un ipotetico ritorno in presenza per il mese di ottobre: “Le matricole dell’anno 19/20, che adesso stanno frequentando il 20/21, dovranno sicuramente frequentare il terzo anno in maniera più diretta. La cosa importante, adesso, è seguire con attenzione l’andamento pandemico e programmare la riapertura.“
Inoltre, pronuncia una possibile soluzione su come affrontare le riaperture delle università: “Se – ad aprile – scendono i contagi e aumentano le vaccinazioni, possiamo cominciare a riaprire i laboratori, le biblioteche. Riprendere i corsi in presenza è inutile perché a maggio, di fatto, terminano. Per esempio, le sessioni di laurea si potrebbero fare in presenza. Dobbiamo prepararci per aprire a ottobre“.
L’Università di Catania
Mentre la ministra Messa parla della probabile riapertura degli atenei, a differenza di altri, attualmente l’Università di Catania sta offrendo due possibilità agli studenti. Sin da marzo, gli studenti possono seguire le lezioni sia di presenza che online. Attraverso il portale studenti, si ha la possibilità di prenotare un posto per la lezione a cui si vuole assistere. Ovviamente i posti vengono limitati in base alla capienza dell’aula e vengono seguite tutte le norme anti-covid, con appositi dispenser per igienizzare le mani, misurazione della temperature all’ingresso e l’obbligo di mantenere la mascherina tutto il tempo, oltre che a rispettare la distanza di sicurezza di almeno un metro.