Nuova zona rossa in Sicilia: si tratta del Comune di Sciacca, dove il numero dei contagi ha richiesto l'ordinanza del Presidente Musumeci. I dettagli.
Altri due comuni siciliani diventano “zona rossa”. Si tratta di Sciacca, dove il virus circola anche fra i più piccoli. Fra le persone che avrebbero contratto il virus ci sarebbero due giovanissimi di 15 e 12 anni. I casi totali aggiornati al 15 marzo sono 116, e quindi potrebbe scattare la zona rossa anche in questo comune dell’agrigentino lì dove la situazione dovesse peggiorare.
Oltre al comune di Sciacca, anche Regalbuto diventa “zona rossa”; il comune in provincia di Enna, che annovera quasi 7mila abitanti, è stato infatti inserito all’interno delle zone a massimo rischio, dopo l’aumento esponenziale dei contagi nelle ultime ore.
I due comuni diventano “zona rossa” tramite un’ordinanza del Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Negli ultimi giorni, le misure restrittive i comuni in rosso sono aumentati nell’Isola a causa dell’aumento dei contagi. La Sicilia, però, rimane in zona arancione, come stabilito dall’ultimo Dpcm firmato dal presidente del Consiglio Draghi.
Sarà vietato l’accesso e l’allontanamento dal territorio comunale, con mezzi pubblici o privati. Previsto, inoltre, il divieto di circolare, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico o privato, tranne che per: comprovate esigenze di lavoro; acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità; ragioni di natura sanitaria; stato di necessità; usufruire di servizi o svolgere attività non sospese.
Stop anche alle attività didattiche e scolastiche (di ogni ordine e grado) e degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità. Consentito, invece, il transito, in ingresso e in uscita, dal Comune, per gli operatori sanitari e socio-sanitari, per il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza, nonché esclusivamente per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, di prodotti sanitari e di beni o servizi essenziali.
Consentita l’entrata e l’uscita dal paese esclusivamente per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante. La “zona rossa” nei due comuni partirà ufficialmente il 18 marzo e sarà valida fino al 30 dello stesso mese, salvo nuove inderogabili decisioni.
Attualmente, le zone rosse dichiarate in Sicilia e ratificate dal Governo Musumeci sono dieci in tutto. Oltre a Sciacca e Regalbuto già citate, abbiamo il Comune di Scicli in provincia di Ragusa, Caltavuturo nel palermitano, Altavilla Milicia e San Mauro Castelverde in provincia di Palermo, Montedoro nel nisseno, Portopaolo di Capo Passero nel siracusano e Raffadali nell’agrigentino; a questi si aggiungono le recenti città di Caltanissetta e Palma di Montechiaro in provincia di Agrigento.
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