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Il curioso caso della salita in discesa: la strada siciliana che sfida la gravità

Il misterioso caso della salita in discesa della strada che collega Paternò a Schettino avrebbe a che vedere con la leggenda della tragica morte di due ladri di arance.

Se vi capitasse mai di transitare lungo la strada che collega il comune di Paternò, in provincia di Catania, alla sua frazione, Schettino, potreste sperimentare con i vostri occhi un curioso fenomeno che sfida tutte le leggi della fisica. Accade, infatti, che, percorrendo questa strada, si arrivi a un tratto apparentemente in discesa. Proprio in questo esatto punto si può osservare uno strano evento. Spegnendo il veicolo e lasciandolo in folle, la macchina, anziché continuare a scendere lungo l’asfalto, come sarebbe prevedibile, comincia misteriosamente a salire, prendendo, quindi, la direzione opposta.

Negli anni moltissimi curiosi si sono cimentati nell’esperimento, filmando il fenomeno della salita in discesa di Paternò e alimentando l’enigma. Decine di filmati girano in rete, mentre numerose teorie, più o meno scientifiche e affidabili, sono state scomodate per dissipare il mistero. Ovviamente, tra chi tifa per l’ipotesi su fantomatici pozzi gravitazionali e chi imputa la stranezza a eventi magnetici legati ai flussi dell’Etna, non potevano mancare i sostenitori della spiegazione paranormale. Una leggenda metropolitana, infatti, sarebbe legata alla stravaganza della salita in discesa di Paternò. Secondo quest’ultima, il fenomeno avrebbe avuto origine in seguito alla tragica morte di due ladri di arance.

La salita in discesa di Paternò e gli “spiritelli” dispettosi

Stando alla leggenda, pare che il tratto di strada tra Paternò e Schettino sarebbe stata percorsa spesso da due giovani, due fratelli del luogo. I giovani non sarebbero stati esattamente quelli che si possono definire due “stinchi di santo”. Anzi, al contrario, spesso erano soliti introdursi nei giardini e nei campi coltivati della zona per trafugarne le arance.

La leggenda metropolitana narra che, un tragico giorno di circa dieci anni fa, i fratelli, dopo aver fatto man bassa di arance, si sarebbero entrambi addormentati in auto, lasciando la macchina in folle. Un torrente lì vicino, ingrossatosi in seguito alle abbondanti piogge, li trascinò, tuttavia, con sé, stroncando prematuramente le loro giovani vite.

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Da quel giorno in poi, gli spiriti dispettosi dei due fratelli si divertirebbero a stupire e impressionare chiunque passi da quella strada, spingendo le vetture in maniera tale che, seppure in discesa, risalgano la carreggiata nella direzione opposta.

Spiegazione scientifica del fenomeno

Nel tempo, moltissimi hanno cercato di gettare luce su questo fatto curioso, osservabile non soltanto a Paternò, ma anche in altre zone d’Italia e del mondo. Barcamenandosi tra teorie razionali e ipotesi più fantasiose, come gli Ufo, la spiegazione sembrerebbe essere più semplice e logica di quanto non possa apparire in un primo momento.

I casi di salita in discesa altro non sarebbero che illusioni ottiche, che si verificherebbero in tratti di strada in pendenza. Questi tratti in pendenza sembrerebbero non rispondere alle assodate leggi della gravità, anzi, sembrerebbero addirittura sfidarle e invertirle paradossalmente.

Semplicemente, però, questi casi stravaganti dipenderebbero dall’illusione determinata dalla conformazione del percorso. La discesa potrebbe essere preceduta o seguita da un tratto di carreggiata effettivamente molto in salita, caratteristica che potrebbe confondere lo sguardo dell’osservatore e indurlo a credere di star percorrendo una via in discesa. La nostra percezione, infine, potrebbe essere influenzata anche dalla conformazione del paesaggio e dell’orizzonte visibile.

A proposito dell'autore

Debora Guglielmino

Classe '94, la passione per l'informazione e il giornalismo mi accompagna sin da quando ero ancora una ragazzina. Studentessa di Scienze della Comunicazione, amo la lettura e le atmosfere patinate ed eleganti tratteggiate nei romanzi della Austen. Appassionata e ambiziosa, sogno di poter un giorno conoscere il mondo e di raccontarlo attraverso una penna e un taccuino.