Dal 7 gennaio gli studenti torneranno a scuola o si proseguirà con la didattica a distanza? Tutto dipenderà dall'andamento dell'epidemia. Ecco quali sono gli scenari possibili.
Rientro a scuola il 7 gennaio? Non vi è ancora nulla di certo ma le Istituzioni spingono verso una riapertura, lavorando sulla gestione dei trasporti e su scaglionamenti degli orari di ingresso.
Il ritorno a scuola dopo il Decreto Natale non è, però, ancora sicuro e molto dipenderà dall’andamento che la curva epidemiologica assumerà in questi giorni di festa. Come si legge anche su La Tecnica della scuola, infatti, vi sono due scenari possibili. Il primo scenario, quello più positivo, prevederebbe un rientro in classe per il 75% degli studenti più grandi. Il secondo scenario, invece, una prosecuzione della modalità già in atto.
Nel caso in cui l’andamento della curva epidemiologica non dovesse subire gravi peggioramenti e l’indice Rt non dovesse tornare a crescere dopo il Decreto Natale, il piano della Ministra Azzolina, sostenuto da più fonti, è quello di un ritorno in classe. In particolare, si penserebbe a far rientrare fino al 75% degli studenti (di superiori e medie) in aula.
Anche Bussetti, ex Ministro dell’Istruzione e ora Dirigente dell’Ufficio scolastico di Milano, sarebbe favorevole alla riapertura: “Dal 7 gennaio, entro le ore 8 faranno il loro ingresso a scuola fino al 50% degli studenti totali. Dopo le 9.30, i restanti fino a raggiungere la percentuale del 75% della popolazione studentesca, come indicato dal Ministero dell’Istruzione. Di fronte alle emergenze, non esiste che una risposta: agire subito, insieme.”
Nel caso in cui gli italiani dovessero assi un peggioramento della situazione epidemiologica e un aumento dell’indice Rt, molte Regioni potrebbero rientrare nuovamente in zona rossa dopo il Decreto Natale.
In questo caso, l’idea sarebbe quella di proseguire con la Didattica a Distanza per le scuole superiori e per le prime e seconde medie.
Un’eccezione potrebbe, però, riguardare le ultime classi, che dovranno sostenere esami conclusivi di ciclo. Probabilmente, quindi, almeno i ragazzi di quinta superiore, nonostante la zona rossa, potrebbero svolgere didattica in presenza.
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