Decreto Ristori ter e quater in fase di approvazione. Aumentano gli aiuti per imprese, partite IVA e comuni. Ecco a chi spettano i nuovi fondi stanziati.
Negli ultimi giorni il governo ha lavorato ulteriormente al Decreto Ristori, incrementando i fondi in aiuto di cittadini e imprese dai circa 1,4 miliardi precedenti per circa 2 miliardi. Dei nuovi fondi, la maggior parte, circa 1,4 miliardi, andranno in contributi a fondo perduto per le attività colpite dalla crisi e dalle nuove restrizioni di novembre. Altri 400 milioni vengono invece destinati ai sindaci italiani per venire incontro alle famiglie e 100 milioni al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, al fine di acquistare DPI e altro materiale per fronteggiare la crisi a livello sanitario.
Come anticipato in apertura, il Decreto Ristori ter servirà a coprire le attività nelle regioni hanno cambiato colore nell’ultimo mese. Gli aumenti previsti dal Ministero per l’Economia serviranno ad alimentare il Fondo ristori. Alla lista dei codici Ateco delle attività che ricevono aiuti perché in zona rossa si aggiungono anche negozi di scarpe e accessori.
Un’ulteriore aggiunta riguarda i finanziamenti di 400 milioni ai Comuni, che permetteranno di “di adottare misure urgenti di solidarietà alimentare”. I 100 milioni per l’emergenza, invece, serviranno, nello specifico, per “l’acquisto e la distribuzione sul territorio nazionale dei farmaci per la cura dei pazienti con COVID-19”.
Il Decreto Ristori propone sostegni alle imprese e alle partite Iva colpite dalle restrizioni fiscali. In particolare, il sostegno riguarderà le imprese con un fatturato fino a 50 milioni di euro di fatturato che abbiano subìto perdite di almeno il 33%.
Le misure annunciate dovrebbero riguardare il Decreto Ristori quater. In programma per la settimana prossima, quest’ultimo seguirà a stretto giro di posta la parte “ter” del Decreto, che ha l’obiettivo di estendere gli aiuti alle nuove zone rosse e arancioni.
Nei Decreto Ristori uno e bis si era già decisa la sospensioni di Iva e ritenute. A questi si aggiunge quindi anche lo stop agli acconti di novembre. Il rinvio delle scadenze fiscali, invece, tocca la scadenza di metà mese per partite IVA e ritenute dei dipendenti.
Un altro nodo per le imprese riguarda la rottamazione delle cartelle. Su questo punto, la scadenza prevista è il 10 dicembre. Per questa data, salvo ulteriori proroghe, sarebbero chiamati a pagare tutti i contribuenti che hanno rate pendenti nella sanatoria dei ruoli.
In merito alla TARI, infine, i Comuni si stanno muovendo in maniera autonoma. Il Comune di Catania, al riguardo, ha di recente pubblicato un avviso di pagamento online.
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