L’estensione della DAD arriva ad interessare anche le università italiane. Il nuovo decreto prevede l’introduzione di modalità didattiche adeguate alla situazione epidemiologica delle regioni e agli scopi della stessa. Lo stesso ministro Gaetano Manfredi ha spiegato ad Adnkronos la linea del governo sugli atenei, che di fatto non si discosta molto da quella del decreto precedente.
“Sul fronte delle Università – spiega Manfredi – avevamo già adottato una modalità legata alla situazione dei territori, già a maggio quando c’è stata la ripartenza”, e la decisione presa tramite l’ultimo Dpcm “sul quadro nazionale è che nelle regioni rosse quelle a maggior rischio contagi, la didattica universitaria sarà tutta a distanza, a meno delle attività obbligatorie che devono essere fatte tutte in presenza, mentre nelle zone verdi o arancioni sarà possibile, compatibilmente con la situazione locale, fare didattica in presenza anche per le matricole”.
Inoltre, il ministro Manfredi ha tenuto a specificare che: “L’auspicio del Governo è che, con le misure anti Covid già in atto e quelle che abbiamo inserito nel Dpcm firmato questa notte, raffreddino la curva pandemica e, quindi, consentano di gestire con maggiore serenità i prossimi mesi”.