Chiusura regioni totale o parziale e divieto di spostamento tra quelle italiane: tutte le ultime indiscrezioni sul nuovo Dpcm, previsto per le prossime ore.
Chiusura regioni: la seconda ondata di Covid-19 non si arresta e costringe il governo a mettere a punto nuove misure, sempre più rigide. L’obiettivo è evitare un nuovo lockdown. Tra stasera e domani potrebbe giungere la firma, ma cosa conterrà il nuovo testo? Secondo le ultime indiscrezioni, non si penserebbe soltanto a ulteriori limitazioni per le attività commerciali o a un coprifuoco fissato alle 20 0 alle 21. Non si escluderebbe, infatti, la chiusura delle regioni.
Ma a cosa facciamo riferimento citando la chiusura regioni? Il governo punterebbe a differenziare la tipologia di misure, inasprendole laddove l’indice RT supera l’1,5. Secondo quanto indicato da Il Corriere della Sera, lo stesso Comitato tecnico scientifico, convocato sabato pomeriggio, riterrebbe ancora evitabili uno stop delle attività di intere Regioni ed un secondo blocco per l’intera Penisola. Tuttavia, gli esperti avrebbero consigliato di procedere subito con lockdown locali a livello provinciale.
Ma chi decreterà l’eventuale chiusura di Regioni e aree di esse? Il governo potrebbe lasciare ai singoli sindaci e governatori, figure che conoscono bene i territori che amministrano, l’opportunità e la responsabilità di decidere. Occorrerà, tuttavia, precisare che le scelte, qualunque esse siano, dovranno tener conto dell’indice di contagio, oltre che delle diverse situazioni in cui versano gli ospedali. Secondo le ultime indiscrezioni, i criteri di valutazione verranno inseriti all’interno del testo del nuovo Dpcm e, di conseguenza, messi a disposizione dei presidenti regionali. Visionando il testo ed in accordo anche con il ministro della salute Roberto Speranza, i governatori potranno decretare strette e imporre lockdown, anche locali nel caso in cui la situazione regionale risultasse variegata.
Con “chiusura regioni”, inoltre, è possibile far riferimento anche al divieto di spostamento da quelle interne alla Penisola. Non si escluderebbe tale stretta: con tale provvedimento di carattere nazionale, gli italiani potrebbero dover smettere di oltrepassare i confini regionali se non per comprovate esigenze (per esempio motivi di salute o lavoro) o emergenze da giustificare con l’uso della già conosciutissima autocertificazione.
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