Concorso scuola: il momento tanto atteso da circa 66.000 insegnanti è finalmente giunto. Il 22 ottobre 2020, in due turni, avrà luogo l’espletamento dell’unica prova per il concorso straordinario scuola, con l’obiettivo di assegnare a circa 32.000 dei candidati presentatisi un ambitissimo contratto a tempo indeterminato, il posto di ruolo.
Eppure, la situazione nel resto d’Italia non va per niente bene. Anzi, dal punto di vista sanitario, peggiora di giorno in giorno: basti pensare all’impennata dei casi negli ultimi due giorni, con “solamente” 8.804 nuove positività riscontrate nella giornata di ieri, e il raddoppio delle vittime, da 43 a 83.
Chiuse le scuole in Campania
Motivo per il quale, nella notte, nella Regione Campania, una delle più colpite del Mezzogiorno con 1.127 positivi in più, il presidente Vincenzo De Luca ha firmato una nuova, strettissima ordinanza: tra le principali misure adottate, anche la chiusura delle scuole campane, almeno dal 16 fino al prossimo 30 ottobre.
Ma la Campania, nell’ambito del concorso scuola straordinario, è una delle regioni nominata responsabile delle procedure concorsuali, dove è stata, infatti, disposta l’aggregazione territoriale: in questi giorni, prima del prossimo 22 ottobre, vi dovrebbero arrivare circa 831 candidati da tutta Italia, da aggiungersi a quelli già presenti nel territorio regionale.
Concorso scuola: si chiede il rinvio
La situazione, dunque, già gravissima a livello sanitario, non potrebbe che peggiorare: l’espletamento della prova, infatti, sarà unicamente di presenza. Le migliaia di docenti che aspettano con ansia di poter accedere alla procedura concorsuale, rischiano il contagio, ancor di più ora che, in tutta Italia, l’indice Rt è salito al valore di 1.17.
Ecco perché, inevitabilmente, è scoppiata la polemica non solo tra i docenti, che temono per la propria salute, ma anche tra le diverse parti politiche. Dal PD alla Lega, tutti definiscono una vera e propria follia la decisione del ministro Azzolina di perseguire l’obiettivo dell’espletamento della prova concorsuale atta all’ottenimento del posto di ruolo.
Malumori anche da parte di sindacati come la UIL, che fa notare come il concorso straordinario, effettivamente, non abbia effetti pubblici: dovesse, in caso, saltare per il momento, i candidati continueranno ad insegnare non solo in questi giorni, ma anche per i prossimi due anni. La polemica, dunque, non si ferma, e non resta che attendere notizie dal ministro per l’Istruzione: il prossimo 22 ottobre, l’unica prova si farà?