Domenica e lunedì molti siciliani sono stati chiamati alle urne per votare alle comunali: ecco come si presenta l'assetto politico nei comuni etnei.
Dopo il rinvio delle elezioni a ottobre a causa dell’emergenza sanitaria, molti comuni italiani sono stati chiamati a votare per rinnovare la propria amministrazione comunale. Le elezioni si sono svolte in sei comuni della città metropolitana di Catania: Pedara, San Pietro Clarenza, San Giovanni La Punta, Trecastagni, Bronte e Milo. È stata riconfermata la tendenza degli aspiranti sindaci di candidarsi all’interno di una lista civica.
A Pedara è stato battuto il sindaco uscente Antonio Fallica da Alfio Cristaudo, sostenuto dall’ex assessore regionale al Turismo Anthony Barbagallo. San Pietro Clarenza esce dal suo commissariamento durato più di un anno a seguito del presunto scambio di voti in cambio di posti di lavoro come operatore ecologico, avvenuto durante l’amministrazione Bandieramonte: a distanza di sette anni, i clarentini hanno riconfermato il geometra Vincenzo Santonocito, che con il 63,24% ha sorpassato la lista dell’imprenditore Gaetano Angemi.
Anche San Giovanni La Punta ha riconfermato il sindaco uscente Nino Bellia con il 58% dei voti, sostenuto da ben dieci liste civiche, che ha vinto su Santo Trovato (lista civica, Udc), Lorenzo Seminero (lista civica, Lega e FdI) e Giusy Rannone (M5S). Torna a indossare la fascia tricolore di Bronte Pino Firrarello, ex senatore, che ha superato l’uscente sindaco Graziano Calanna. Tremestieri invece dovrà aspettare fine novembre, dato che a causa dell’ordinanza della Regione in seguito all’indagine di alcune anomalie nelle liste dei candidati.
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