Una stima elaborata da Unioncamere, relativa ai fabbisogni occupazionali tra il 2020 e il 2024, rivela che in questo intervallo di tempo ci saranno circa 900 mila laureati e altrettanti diplomati chiamati a prendere posto sul mercato del lavoro. In alcuni settori, però, la domanda da parte di imprese e settore pubblico sarà superiore all’offerta presente sul mercato. Ci saranno, quindi, delle lauree più richieste rispetto ad altre.
Le lauree più richieste nei prossimi 5 anni
L’indagine Unioncamere stila una classifica delle lauree più richieste nei prossimi 5 anni, dando così un’indicazione a coloro che non hanno ancora scelto o sono indecisi su quale percorso di laurea intraprendere.
In particolare, il comparto che necessiterà di maggiore forza lavoro tra il 2020 e il 2024 sarà quello medico, sanitario e paramedico con una richiesta di 173.100 unità. Tuttavia, l’analisi rileva che in questo settore l’offerta sarà inferiore all’effettivo fabbisogno, con 13.500 figure mancanti in media ogni anno.
Al secondo posto della classifica troviamo i percorsi di studio in ambito economico, per i quali si prevede l’assunzione di 119 mila unità. Al terzo posto, invece, si trovano tutte le lauree in Ingegneria, per le quali è attesa l’assunzione di 117 mila unità. Anche nel caso di ingegneria vi sarà una discrepanza tra domanda e offerta: serviranno,infatti, in media 23.400 laureati all’anno, ma a prendersi il titolo e ad affacciarsi al mondo del lavoro saranno solo 22.200 (quindi 1.200 in meno).
Previsto un buon numero di posti di lavoro anche per quanto riguarda il settore dell’insegnamento, per il quale sono previste 104 mila assunzioni.
A seguire nella classifica troviamo Giurisprudenza (88 mila unità richieste), il settore politico-sociale (59 mila unità) e chiude la classifica il settore statistico, con solo 4500 unità richieste nei prossimi 5 anni.
Le università con il maggior numero di laureati
In settori come medicina ed ingegneria, come precedentemente sottolineato, si rileva una mancanza di persone da assumere. Vi sono altri settori in cui, invece, ci sono troppi laureati per l’offerta di lavoro. È il caso, ad esempio, delle lauree in ambito politico- sociale: ci saranno, infatti, 7.000 laureati in più all’anno rispetto al fabbisogno reale (11.800 contro un’offerta di 18.800). Lo stesso problema si rileva, ad esempio, nel settore linguistico: la discrepanza, in questo caso, sarà di 4.100 persone all’anno.