Arrivano segnali preoccupanti dal monitoraggio settimanale dell’andamento del Coronavirus. L’Istituto superiore di sanità sottolinea un “lento e progressivo peggioramento” della situazione dovuto alla circolazione “sempre più rilevante” in tutto il Paese. I contagi sono in aumento per la sesta settimana consecutiva, ma preoccupano anche la crescita del tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, l’età media dei malati che torna a salire con i giovani che trasmettono il virus in casa e in famiglia. Inoltre, l’indice Rt da quasi un mese è costantemente sopra l’1.
In quasi tutte le regioni “continua ad essere segnalato un numero elevato di nuovi casi e si osserva sostanzialmente un trend in aumento da diverse settimane. Focolai sono riportati nella quasi totalità delle province riflettendo una circolazione del virus su tutto il territorio italiano. Questo – spiegano gli esperti – deve invitare alla cautela in quanto denota che nel Paese la circolazione di Sars-CoV-2 è sempre più rilevante”.
E infatti anche nell’ultima settimana di monitoraggio sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione in tutte le regioni. Il 37% è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 31% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (27%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5%). Quindi, complessivamente, “il 68% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie alla intensa attività di screening e alla indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti”.
“Rimane fondamentale – si legge ancora nel report dell’Istituto superiore di sanità – mantenere un’elevata consapevolezza della popolazione generale circa il peggioramento della situazione epidemiologica e sull’importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale, l’uso delle mascherine e il distanziamento fisico”.
Nel rapporto settimanale di Iss e ministero della Salute si ribadisce “la necessità di rispettare i provvedimenti quarantenari e le altre misure raccomandate dalla autorità sanitarie, sia per le persone che rientrano da Paesi per i quali è prevista la quarantena, e sia, a seguito di richiesta dell’autorità sanitaria, essendo stati individuati come contatti stretti di un caso”.
“La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente ad infezioni contratte nella terza decade di agosto 2020 – concludono gli esperti – conferma la presenza di importanti segnali di allerta legati a un aumento della trasmissione locale. Al momento i dati confermano l’opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni/Province autonome, ed essere pronti alla attivazione di ulteriori interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento”.
Si raccomanda alla popolazione di “prestare particolare attenzione al rischio di contrarre l’infezione in situazioni di affollamento in cui si osserva un mancato rispetto delle misure raccomandate e durante periodi di permanenza in Paesi o aree con una più alta circolazione virale”. In questi casi, si raccomanda di “prestare responsabilmente particolare attenzione alle norme comportamentali di prevenzione della trasmissione di Sars-CoV-2, in particolare nei confronti di fasce di popolazione più vulnerabili”.