Finalmente si torna all’università. Un momento tanto atteso da studenti e docenti, che in questi mesi hanno utilizzato le piattaforme telematiche per proseguire le attività didattiche. Un periodo difficile, una ripresa che senza dubbio non sarà delle più facili: vi saranno infatti delle regole da seguire.
Sebbene ogni ateneo scriva le regole secondo le proprie esigenze, queste vanno però seguite in base alle linee guida adottate dal Comitato Tecnico-Scientifico, fornite per scongiurare focolai o contagi nelle università italiane durante la ripresa delle attività. Ma quali sono queste linee guida, uguali per tutte le università italiane?
Aule, mascherine e spazi comuni
Gli studenti andranno distanziati di un metro gli uni dagli altri; per le aule a gradoni o ad anfiteatro, o con sedute fisse, la maggioranza negli atenei, viene concesso un margine del 10% in più o in meno per non penalizzarne la capienza massima.
In ogni caso, le aule andranno riempite al massimo per il 50%; verranno indicati i posti non agibili nel rispetto delle regole di distanziamento. Le aule, infine, saranno sanificate giornalmente e saranno provviste di gel disinfettante; dovrà essere garantito sempre e comunque il ricambio dell’aria.
Per quanto riguarda gli spazi comuni, invece, bisognerà disporre dei percorsi dedicati, per evitare un qualsiasi tipo di assembramento. In ogni caso, sia in aula che negli spazi dell’intero Ateneo, tutti dovranno tenere la mascherina; gli studenti non la abbasseranno neanche durante la lezione, cosa invece concessa ai docenti durante la spiegazione.
App per prenotarsi e didattica mista
Con la capienza ridotta a meno della metà, non tutti gli studenti potranno accedere in classe. Ecco perché le lezioni potrebbero farsi a turni. Altra possibilità, in prova attualmente anche all’Università di Catania, è un’app scaricabile, tramite la quale prenotare il proprio posto alla lezione che si intende seguire; il resto degli allievi (fuori sede, stranieri, “fragili”) potranno seguire il docente tramite le piattaforme online già sperimentate in questi mesi, continuando quindi una situazione di didattica mista.
Febbre e sospetti contagi
Negli atenei non verrà misurata la febbre: sarà cura di studenti, docenti e personale evitare di entrare nei locali universitari in caso di sintomi di infezioni respiratorie acute, quali raffreddore, tosse o febbre. In caso di sospetto contagio da Covid-19, l’interessato andrà innanzitutto isolato.
Dopo aver informato le autorità sanitarie, si provvederà alla ricerca dei contatti in caso di positività al Coronavirus. Nelle linee guida non si fa presente alcuna chiusura dei Dipartimenti o di un singolo corso: si valuterà la situazione man mano che la ripresa delle attività andrà avanti.