L'ultimo monitoraggio di Goletta Verde ha messo in evidenza lo status d'inquinamento del nostro mare, dovuto all'incuranza dell'attività umana. I dati sono allarmanti: solo 11 coste su 26 analizzate hanno superato il test.
Stamane Goletta Verde, campagna ambientalista organizzata da Legambiente, ha pubblicato i dati sull’inquinamento dei mari siciliani. I risultati sono sconcertanti: le nostre acque hanno risentito non poco della mano dell’uomo.
L’inquinamento nelle coste si è diffuso a causa della presenza di scarichi illegali, rifiuti e i liquami d’impianti di depurazione che spesso sfociano a mare. Dopo l’analisi che ha condotto l’attività di Legambiente nei 26 punti sparsi nell’isola 15 spiagge sono inquinate e solo 11, invece, contengono entro i limiti l’inquinamento.
Nella provincia di Catania i tre punti presi ad esame sono stati La Playa, le coste di Aci Trezza e quelle di Sant’anni nel comune di Mascali. Tutte e tre, dopo un’attenta analisi delle acque, sono state dichiarate dalla Goletta Verde con il bollino rosso “fortemente inquinate”. Verso Siracusa la situazione migliora un po’: Augusta mantiene il livello d’inquinamento entro i limiti e nella zona di Porto Grande la spiaggia è stata contrassegnata con il segnale giallo, cioè è “inquinata”.
Nel ragusano, Arizza, località nel comune di Scicli, si è aggiudicata il timbro verde con un tasso d’inquinamento contenuto. Ben presto la situazione precipita continuando verso la provincia di Caltanissetta: sia a Gela che a Butera le acque sono troppo inquinate. Agrigento recupera: su tre coste analizzate, due hanno passato il test, Cannatello-Fiume Nanno e Punta Akragas, l’altra, invece, Sciacca, no.
A Trapani si verifica una situazione analoga a quella di Agrigento: via libera per Castelvetrano e il Lungomare “Dante Aligheri “, ma Mazzara del Vallo non se la cava benissimo ed è stata certificata come inquinata. A Palermo conquistano il titolo di poco inquinate Cefalù, Termini Imerese, Sferracavallo, Carini e Terrasini. Mediocri sono Trappeto, la Foce del Torrente Nosella e Palermo. Fortemente inquinata è solo Santa Flavia. I punti considerati nella provincia di Messina sono tutti rossi: le acque di Cantone, Divieto e San Marco non sono per niente pulite.
“Cambiano i fattori, le località più o meno inquinate, gli scarichi abusivi scoperti, i depuratori che non funzionano – ha dichiarato Gianfranco Zanna, presidente di Legambiente Sicilia -, ma purtroppo i dati che emergono anche quest’anno dai monitoraggi di Goletta Verde ci consegnano un mare siciliano che non gode di buona salute, anzi è davvero messo male e non poteva essere diverso il responso. D’altronde, ancora oggi, malgrado continuiamo a pagare multe salatissime all’Unione Europea per la mancata depurazione, nulla è stato fatto per voltare pagina, per avere più rispetto e amore per i nostri fiumi e il nostro mare. Eppure, anche al tempo del Covid, le nostre spiagge sono affollate e ricercate.”
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