Negli scorsi giorni, in Sicilia si è registrato un boom di iscrizioni alle graduatorie provinciali dei supplenti: l'isola, tuttavia, fornisce troppe poche cattedre vacanti. Ecco quante.
La supplenza è considerata da molti insegnanti siciliana un’opzione di tutto rispetto: lo indica il numero rilevante di iscritti alle nuove apposite graduatorie provinciali (Gps), diverse dalle liste d’istituto. Le scuole dell’Isola, tuttavia, non sarebbero pronte a fornire lavoro a tutti: si denuncia la grave mancanza di cattedre.
Secondo quanto comunicato dall’Ufficio stampa del Ministero e riportato dalla testata La Repubblica, tra il 22 ed il 24 luglio, il numero di istanze presentate in Sicilia ha raggiunto quota 11.381. Una cifra che con ogni probabilità crescerà ancora fino al prossimo 6 agosto, termine ultimo per l’invio della propria candidatura. Ma a cosa andrebbe ricondotto questo boom di iscrizioni? Il numero sarebbe motivato in primo luogo dalla decisione del Ministero di offrire anche gli aspiranti supplenti non abilitati la possibilità di concorrere per le supplenze annuali e fino al 30 giugno di un’intera provincia. Per la scuola dell’infanzia e primaria, poi, la seconda fascia (quella appositamente riservata ai non abilitati) accoglierà persino i semplici studenti iscritti al terzo, quarto o quinto anno di Scienze della Formazione primaria.
Un altro dato da analizzare è quello relativo alle effettive cattedre vacanti disponibili all’interno delle province siciliane. Secondo quanto indicato dalla testata già citata, il discrimine tra il tasso di candidature e quello di posti da offrire risulterebbe davvero netto. Non esisterebbero, infatti, cattedre vacanti per la scuola dell’infanzia e quella primaria mentre i posti nella scuola secondaria sarebbero soltanto 679.
Le esigue possibilità lavorative offerte spiegherebbero anche l’alta percentuale di siciliani decisi a presentare la stessa domanda per la copertura di supplenze, ma altrove. È importante, per esempio, sottolineare che, tra le totali 21mila e le 11mila domande presentate rispettivamente in Lombardia ed in Toscana, molte sono quelle compilate da chi abita in Sicilia.
Molti siciliani si dimostrerebbero, dunque, consapevoli delle poche opportunità offerte dalla loro Terra d’origine, decisi ad adeguarsi ad una così triste realtà e pronti a lasciare la Sicilia per ottenere un impiego.
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