Sono giornate concitate per chi aspira ad un posto di lavoro come insegnante. Si è infatti aperto da poco il periodo in cui sarà possibile fare domanda per l’inserimento nelle graduatorie provinciali e di istituto per le supplenze. In particolar modo sembra essere gettonata la regione Lombardia, che negli scorsi anni ha registrato posti vacanti.
Graduatorie provinciali: il caso Lombardia
In appena due giorni, i precari di tutta Italia hanno presentato nelle 12 province lombarde oltre 21 mila candidature. Un vero e proprio record nazionale. Fa sapere l’ufficio stampa del ministero dell’istruzione che alle ore 19:00 del 24 luglio nella regione sono state presentate 21.315 domande. Sembra abbastanza certo che una buona parte dei richiedenti provengono dalle regioni meridionali. In tutto il territorio nazionale, le istanze presentate sono state ad oggi 141mila, di cui una su sette in Lombardia. Ricordando che per candidarsi c’è ancora tempo fino al prossimo 6 agosto.
È una buona notizia per la regione Lombardia, giacché i presidi sono stati costretti in passato a cercare i supplenti anche con annunci o con candidature estemporanee. A fronte delle 20mila cattedre libere, infatti, sono pochi gli aspiranti ancora inseriti nelle graduatorie provinciali ad esaurimento (le Gae). Per il sostegno poi non ci sono più iscritti in graduatoria e sarà difficile arrivare ad effettuare le 10mila immissioni in ruolo, per le quali si attinge per metà delle Gae e per metà dagli elenchi degli ultimi concorsi. E quest’ultimi, per le discipline che si insegnano alla medie e alle superiori, sono quasi vuoti.
Graduatorie provinciali: come fare richiesta
Il MIUR spiega che le nuove graduatorie sono organizzate in due fasce: “La prima comprenderà tutti i docenti abilitati all’insegnamento per le classi di concorso scelte e, per la parte del sostegno, provvisti di specializzazione“. Si può presentare domanda in una sola provincia e si concorre per le supplenze annuali e fino al 30 giugno. Nella seconda fascia si inseriscono coloro che sono sprovvisti di abilitazione all’insegnamento per la specifica disciplina o ordine di scuola. Mentre “per la scuola dell’infanzia e primaria – continua il ministero – la seconda fascia accoglierà gli studenti iscritti al terzo, quarto o quinto anno di Scienze della formazione primaria, già, dunque, in possesso delle competenze derivanti dallo svolgimento del tirocinio“. Mentre alla scuola secondaria potranno iscriversi gli aspiranti in possesso della laurea magistrale o abilitati in altre discipline.
I sindacati accolgono bene questi dati, anche se pongono riserve sulla situazione in Lombardia, giacché molti degli aspiranti, una volta accettato il posto di ruolo, sono portati a mobilitarsi verso la regione di provenienza lasciando ancora vacanti le cattedre.