La delusione del primo cittadino per la condanna. Dall'assessore Mirabella al presidente Musumeci, diversi politici scendono in campo per augurare a Pogliese di poter vedere riconosciute le proprie ragioni.
“Non posso nascondere una enorme amarezza e una grande delusione per una sentenza che trovo assolutamente ingiusta. Ma da uomo delle istituzioni la devo accettare e rispettare”. Queste le prime dichiarazioni pubbliche di Salvo Pogliese dopo la condanna emessa ieri a seguito dell’inchiesta “Spese pazze” all’Ars, che vede il primo cittadino catanese, assieme ad altri quattro imputati ex regionali, condannati a quattro anni e tre mesi.
“Nella mia vita – continua Pogliese – mi sono sempre comportato da persona perbene e onesta interpretando i ruoli, che i catanesi e i siciliani mi hanno affidato, con grande generosità, passione e infinito amore per la mia terra e per la mia Catania a cui sono visceralmente legato.
Lo stesso amore che due anni fa’ mi ha portato a lasciare un prestigioso ruolo al parlamento europeo per servire la mia città (in dissesto e con 1.580.000 di euro di debiti ereditati), con una contestuale decurtazione della mia indennità dell’80% e rinunziando alle tutele giuridiche che quel ruolo mi avrebbe garantito. L’ho fatto perché sono assolutamente certo della mia correttezza etica e morale”.
In seguito il primo cittadino parla della condanna che lo interdice in perpetuo dal pubblico ufficio: “Ho affrontato il processo con grande dignità, con documenti alla mano, e con decine di testimoni che hanno puntualmente confermato la correttezza del mio operato e l’assoluta “unicità” di chi ha anticipato ingenti risorse personali per pagare gli stipendi e il tfr dei dipendenti del proprio gruppo parlamentare e le spese di funzionamento, cosa mai accaduta all’Ars e in qualsiasi altro parlamento.
Prendo atto con grande delusione che ciò non è bastato a convincere chi doveva giudicarmi. Auspico che l’appello a questa ingiusta sentenza sia quanto prima, affinché possa finalmente trionfare la giustizia e si possa dare la giusta rivincita a chi da oltre trent’anni, insieme a tanti amici e simpatizzanti, è stato sempre in prima linea per i valori dell’etica e della morale pubblica”.
Oltre alle dichiarazioni di Pogliese, nella giornata di ieri si sono espressi in merito anche figure di primo piano dell’amministrazione catanese, come l’assessore alla Cultura Barbara Mirabella e il presidente AMT Giacomo Bellavia. Inoltre, si registra la presa di posizione del governatore Nello Musumeci, che, oltre a ricordare la necessità di rispettare la sentenza, ricorda anche l’amicizia che lo lega al sindaco catanese.
“Al sindaco di Catania Salvo Pogliese voglio far pervenire il mio personale pensiero di amicizia – scrive Musumeci sulla propria pagina Facebook -. Egli è una persona che si è spesa con affetto per la propria città, senza pensare un solo istante a lasciare il Parlamento Europeo per immergersi in una difficile impresa. Oggi la Città sta affrontando un percorso di risanamento, al quale il Governo della Regione Siciliana non ha fatto mai mancare il proprio sostegno. Si rispetta sempre ogni sentenza, ma proprio il rispetto delle sentenze e dello Stato di diritto mi impone di augurare a Salvo, con l’amicizia di sempre, di poter il prima possibile vedere riconosciute le proprie ragioni”.
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