Avevano proposto di limitare l'introduzione del 5G nei centri cittadini, ma il decreto Semplificazioni pone un freno alle ordinanze dei sindaci contro l'innovazione digitale.
Le polemiche sul 5G – insieme ai complotti costruiti durante il periodo di lockdown – continuano. Stavolta, però, a voler porre un freno ad azioni contro l’innovazione digitale del Paese è il decreto Semplificazioni.
Infatti, recentemente, alcuni sindaci volevano proibire o limitare l’introduzione delle antenne per l’applicazione degli standard di quinta generazione nei propri comuni. Ma con il decreto del Governo nazionale, i primi cittadini non avranno potere decisionale sull’introduzione del 5G sul territorio. Come si legge nell’art. 38 del decreto: “i sindaci dei comuni non potranno introdurre limitazioni alla localizzazione sul proprio territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualunque tipologia e non potranno fissare limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici diversi rispetto a quelli stabiliti dallo Stato“.
Con il blocco delle ordinanze dei sindaci dovrebbero ripartire le sperimentazioni sul territorio italiano che al momento ha visto protagonisti grandi centri urbani, tra cui Milano, Torino, Bologna, Roma, Firenze e Napoli. Il 5G è uno standard di nuova generazione per la comunicazione mobile che supererà il 4G e sarà a bordo degli smartphone di nuova generazione e soprattutto dei tanti oggetti connessi (Internet of things) destinati ad essere sempre più numerosi (elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, cassonetti). Una delle caratteristiche principali di questa rete è permettere molte più connessioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta rapidi.
Mentre le grandi città d’Italia iniziano la progettazione per una comunicazione 5G all’interno dei centri, molti comuni siciliani hanno manifestato il proprio dissenso verso questa innovazione tecnologica. Infatti, sull’ordinanza “Stop 5G” troviamo le firme dei sindaci di Messina, Siracusa, Aci Castello, Tremestieri Etneo, Paternò, Piedimonte Etneo, Enna, Noto, Giardini Naxos, Cefalù e Piana degli Albanesi.
“Sul 5G si giocherà una buona parte della partita della competitività del nostro tessuto industriale ed economico, per questo, non possiamo fermarci“, ha spiegato nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi. Mentre per il presidente di Asstel-Assotelecomunicazioni, Pietro Guindani, “gli investimenti sulle comunicazioni di quinta generazione porteranno ad una trasformazione fondamentale per rilanciare la centralità e competitività del Mezzogiorno“. Secondo le previsioni della società di consulenza Ernst & Young entro la fine del 2020 il 5G sarà disponibile per il 17% degli italiani e, nel 2021, per il 31%.
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