L’assessore regionale all’Istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla, ha partecipato, in videoconferenza, su delega del presidente Musumeci, alla Conferenza unificata Stato-Regioni, alla presenza dei ministri degli Affari regionali, Francesco Boccia, della Salute, Roberto Speranza, e dell’Istruzione, Lucia Azzolina.
Nel corso dell’incontro, sono state approvate le Linee guida nazionali, cosiddetto Piano Scuola 2020-2021, per come modificate su proposta delle Regioni. Dichiara l’assessore Lagalla: “Il testo licenziato oggi dalla Conferenza risulta più completo ed equilibrato rispetto a quello originariamente proposto dal governo e, per quanto riguarda la Sicilia, rappresenterà il fondamentale punto di riferimento per le decisioni che, su scala regionale e d’intesa con l’Usr, dovranno essere assunte entro il 10 luglio. Il risultato odierno è da considerare particolarmente rilevante per effetto delle ulteriori risorse, pari a un miliardo, reperite anche per il reclutamento di nuova docenza e personale scolastico, nonché per le misure adottate in materia di distanziamento che prevedono separazioni interpersonali più compatibili con un più largo uso delle strutture scolastiche esistenti e disponibili”.
Continua l’assessore: “Piace segnalare l’attenzione che la Conferenza ha riservato, anche su espressa proposta della Regione Siciliana, al tema dei trasporti che dovranno essere localmente potenziati per favorire la mobilità degli studenti in fasce orarie diverse, con evidente esigenza di maggiori risorse. In questa direzione si è registrato l’impegno del governo ad istituire rapidamente un tavolo di lavoro nazionale, partecipato, oltre che dalla Conferenza e dai ministeri già presenti, anche dal dicastero delle infrastrutture e dei trasporti.
Conclusivamente, il risultato ci fa ben sperare in vista della ripresa delle attività scolastiche e confidiamo che la Sicilia saprà egregiamente svolgere il suo ruolo, anche grazie alle risorse integrative messe a disposizione dal governo Musumeci, attraverso le previsioni della legge di stabilità recentemente approvata dall’Ars”, conclude Lagalla.