UNICT – A Scienze politiche si laureano più donne ma sempre meno trovano lavoro: i dati di Almalaurea 2020

AlmaLaurea ha rilasciato i dati risultati dalle indagini sui laureati italiani: ecco il profilo dei neo-dottori in Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Catania.

Come ogni anno, il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha effettuato delle indagini relative agli studenti di 76 atenei italiani aderenti all’iniziativa in riferimento all’anno 2019. Tra questi è presente anche l’Università di Catania e i suoi iscritti nei vari dipartimenti e conseguenti corsi di laurea. Dalle statistiche sui laureati all’Unict sono emersi dei dati interessanti per comprendere le caratteristiche che contraddistinguono gli studenti dei singoli corsi di laurea. Ecco dunque il profilo dei laureati di primo livello e magistrali per il dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania.

Laurea

Dalle statistiche di AlmaLaurea risulta che nel 2019 il totale dei laureati in Scienze Politiche e Sociali è stato pari a 410. Di questi, 241 hanno ottenuto una laurea di primo livello, 163 una magistrale e 6 erano appartenenti a corsi pre-riforma. Inoltre, è importante specificare che solo 354 su 410 hanno compilato il questionario, per cui le statistiche si basano soltanto sulle loro risposte. Un dato interessante riguarda la differenza di genere dei laureati: si registra infatti che il 68% del campione è composto da donne, e il restante 32% da uomini. Questa totale assenza di parità non è sorprendente, dato che lo scorso anno le percentuali erano molto simili. Tuttavia, si riscontra un ampliamento del gap tra laureati di sesso maschile e sesso femminile, con una sempre più preponderante presenza di quest’ultimo.

Per quanto riguarda l’età media dei laureati in Scienze Politiche e Sociali, AlmaLaurea rende noto che per la triennale ci si ferma a 26,3, dato leggermente inferiore all’anno precedente (26,5). Per gli studenti che hanno ottenuto una laurea magistrale, l’età media è invece 31,7, confermando il risultato dell’anno precedente. La media del voto di laurea per gli studenti di triennale è 99,9 mentre per i laureati delle magistrali il voto medio è 106,3. Ultimo dato relativo alla sezione generica sul profilo dei laureati è quello della durata degli studi. Dalle statistiche si registra che gli studenti di triennale impiegano in media 5,1 anni per completare il loro percorso, mentre il dato relativo ai laureati dei corsi biennali si ferma ad una media di 3,2 anni.

Post-laurea: formazione

Dopo aver delineato le caratteristiche principali dei laureati in Scienze Politiche e Sociali all’Università di Catania, AlmaLaurea ha proseguito la sua indagine con le questioni relative al post-laurea degli studenti per l’anno 2019. Secondo le statistiche, la percentuale di studenti di corsi triennali che ha deciso di iscriversi ad una laurea di secondo livello è pari al 55,6%, mentre uno 0,8% ha deciso di iscriversi in un altro corso di laurea di primo livello.

Per quanto riguarda le attività di formazione post-laurea, il 23,4% dei neo-dottori triennali ha deciso di prenderne parte, mentre il dato relativo al gruppo di laureati per le magistrali che hanno partecipato a questo genere di attività è pari al 36,1%. Tra le tipologie di attività selezionate è possibile individuare le tre preferite da parte dei due gruppi: per i laureati di primo livello, il podio è costituito da stage in azienda, master universitario di primo livello e tirocinio o praticantato. Nel caso dei laureati magistrali, le tre preferenze in ordine a partire dall’attività che è andata per la maggiore sono stage in azienda, pari-merito di collaborazione volontaria e master universitario di primo livello, e infine tirocinio/praticantato.

Occupazione

Dalle statistiche di AlmaLaurea è anche possibile evincere alcuni dati relativi alla condizione occupazionale dei laureati. Quasi il 30% dei laureati triennali risulta occupato, dato in crescita rispetto al 28,7% del 2018. Per quanto riguarda i laureati di corsi di laurea magistrali biennali, gli occupati sono uguali al 47%, risultato sensibilmente in diminuzione rispetto all’anno precedente, quando era pari al 56,2%. La restante parte dei due gruppi risulta non occupata, ma bisogna fare una differenza tra coloro i quali solo alla ricerca di un impiego e quelli che non lavorano e non cercano un’occupazione. Per il gruppo delle triennali di Scienze Politiche e Sociali Unict, quasi il 38% non lavora e non cerca un impiego, a fronte di un 32,2% di laureati che non sono occupati ma sono alla ricerca di un lavoro. Riguardo il gruppo magistrale, la percentuale di neo-dottori che non lavorano ma cercano è del 37,3%, vale a dire un dato in crescita rispetto al 31,4% dell’anno 2018. Invece, i laureati magistrali che non lavorano e non cercano ammontano al 15,7%, risultato sensibilmente differente da quello delle triennali ma in crescita rispetto al 2018, quando risaliva solo al 12,4%.

Inoltre, tra i laureati occupati per entrambi i gruppi, il 41,9% prosegue il lavoro che aveva iniziato prima del conseguimento del titolo, il 12,8% ha iniziato un nuovo lavoro e il 45,3% ha iniziato a lavorare solo dopo la laurea. È importante anche sottolineare le tempistiche per l’ingresso nel mondo del lavoro: i laureati in corsi triennali hanno impiegato circa 5,7 mesi dal conseguimento del titolo al reperimento del primo lavoro. Lo stesso processo si è svolto in 5,3 mesi per i laureati magistrali, e per entrambe le categorie di neo-dottori le tempistiche si sono allungate rispetto all’anno precedente.

Altri dati in questo campo sono quelli relativi al genere dei laureati occupati: per le triennali, quasi il 40% riguarda uomini e il 25,1% le donne. L’anno precedente si era mostrata una parità maggiore, rispettivamente con un 27,5% e un 29,4% di occupati. I numeri cambiano fortemente nel caso dei laureati magistrali: il 60,7% consiste in uomini e il 40% per le donne, situazione praticamente ribaltata rispetto al 2018, quando il 35,1% era composto da laureati di sesso maschile e ben il 64% da donne. Inoltre, nel totale dei due gruppi, il 51,5% afferma di non aver mai lavorato dopo il conseguimento del titolo, con una netta maggioranza dei laureati triennali. Solo il 14,5% ha invece lavorato dopo la laurea anche se adesso risulta non occupato. Infine, il tasso di occupazione è pari al 32,6% per i laureati triennali, e al 53% per quelli magistrali, dati in discesa a fronte di un 33,5% e del 63,5% per l’anno 2018. Il tasso di disoccupazione è invece in crescita: sale infatti al 37,1% nel 2019, mentre l’anno precedente era pari al 32,8%.

Occupazione: caratteristiche

Tra i laureati occupati, il 28,2% dei laureati triennali e il 43,6% di quelli magistrali ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato, mentre rispettivamente il 38,5% e il 33,3% ha firmato un contratto a tempo determinato. Inoltre, la formula part-time è presente nel totale per il 37,6% dei laureati. Per quanto riguarda la tipologia di settore di occupazione, una netta maggioranza dei laureati è inserita in quello privato: nel totale, solo il 25,6% è infatti impiegato nel pubblico, mentre il 67,5% ha un lavoro nel settore privato.

Relativamente alle indagini sul ramo di attività economica nel quale i laureati risultano impiegati, l’1,7% totale ha un’occupazione nel settore primario, il 6% nel settore secondario e ben il 90,6% è impiegato nei settore dei servizi, con un 88,5% dei laureati triennali e un 94,9% di quelli magistrali. L’area geografica di impiego vede una prevalenza di laureati distribuiti tra il Nord-Ovest del Paese e le Isole, rispettivamente il 12% e il 65,8%. Infine la retribuzione mensile netta in media per i laureati triennali è di 1.097 euro per gli uomini e di 877 euro per le donne, mentre per i laureati magistrali è di 1.376 euro per gli uomini 1.046 euro per le donne. Si nota dunque una differenza di retribuzione a seconda del genere, ma le retribuzioni sono in netto aumento rispetto all’anno 2018.

Lavoro e laurea

Tra i laureati che proseguono il lavoro iniziato prima della laurea, il 36,4% dei laureati triennali e il 18,8% di quelli magistrali hanno notato un miglioramento nel lavoro dovuto al conseguimento del titolo. Tuttavia, è importante sottolineare che il 37,6% nel totale non ha trovato per niente utili le competenze acquisite con la laurea, mentre il 43,6% le ha trovati utili in misura ridotta. Inoltre, il 33,3% totale ha trovato molto adeguata la formazione professionale acquisita nel corso degli studi, il 35% l’ha trovata poco adeguata e il 31,6% per niente adeguata. I più critici tra le due categorie risultano i laureati di corsi triennali, mentre i laureati magistrali hanno valutato migliore la formazione acquisita.

Il titolo conseguito risulta non richiesto ma utile per il 48,7% dei laureati triennali e per la stessa cifra dei laureati magistrali. Tuttavia, il 38,5% dei laureati di corsi di laurea triennali afferma che la laurea non è richiesta né utile, a fronte del 15,4% del gruppo magistrale che afferma lo stesso. Inoltre, la laurea di primo livello è stata valutata  poco/per nulla efficace nel lavoro svolto per il 55,1% dei laureati, mentre solo il 21,1% di quelli magistrali pensa lo stesso. Il 39,5% di quelli magistrali pensa inoltre che il titolo sia molto efficace per il lavoro svolto e la stessa cifra pensa che sia abbastanza efficace. Per le stesse opzioni, i laureati triennali hanno raggiunto rispettivamente le cifre del 12,8% e del 32,1%.

AlmaLaurea ha anche investigato l’indice di soddisfazione per il proprio lavoro in media con un voto da 1 a 10, riscontrando un 6,9 per quelli triennali e un 7,1 per quelli magistrali. Inoltre, i laureati occupati alla ricerca di un’occupazione sono il 39,7% dei laureati triennali e il 35,9% dei laureati magistrali, dato in diminuzione rispetto all’anno precedente quando si fermava al 46,6% per la prima categoria e al 46,8% per il secondo gruppo.

Per quanto riguarda i non occupati che cercano lavoro, il 54,8% dei laureati triennali e il 67,7% di quelli magistrali ha effettuato una ricerca negli ultimi 15 giorni. E ancora, il 22,6% del primo gruppo e il 19,4% della seconda categoria ha cercato lavoro da 1 a 6 mesi fa, mentre le percentuali di coloro i quali hanno cercato lavoro tra i 15 e i 30 giorni fa sono rispettivamente del 16,7% e del 12,9%. Infine, l’ultimo dato della statistica riguarda i non occupati che non cercano lavoro, l’81,8% dei laureati triennali afferma di non farlo per motivazioni di studio e il 5,1% per mancanza di opportunità lavorative. Nel caso dei laureati magistrali, il 53,8% afferma di essere in attesa di chiamata dal datore di lavoro e il 23,1% per motivi di studio.

Martina Bianchi

Giornalista pubblicista con una laurea magistrale in Global Politics and Euro-Mediterranean Relations e una triennale in Scienze e Lingue per la Comunicazione, coltiva l'interesse per il giornalismo scrivendo per LiveUnict dal 2018 e coordinando la redazione da maggio 2022. Appassionata di lingue straniere, fotografia, arte e viaggi, ama scrivere di attualità, con un particolare interesse per i diritti e la storia.

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