Il ministro dell'Università Gaetano Manfredi durante la conferenza Almalaurea per la presentazione del rapporto 2020 si mostra preoccupato per gli effetti che l'emergenza ha avuto su neolaureati e studenti.
Durante la conferenza per la presentazione del Rapporto Almalaurea 2020 sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati, il ministro dell’Università Gaetano Manfredi ha sottolineato come la crisi Covid abbia gravato particolarmente su laureati e studenti.
A preoccupare è, in particolare, il tasso occupazionale dei neolaureati. Dalle rilevazioni risulta, infatti, che nei primi mesi del 2020 il tasso di occupazione a un anno dal conseguimento del titolo tra i laureati di primo livello è pari al 65%. Rispetto all’anno scorso, quindi, vi è stato un calo di ben 9 punti. Il ministro Manfredi sottolinea anche il pericolo della fuga dei giovani laureati all’estero, sottolineando: “Perderemo i nostri ragazzi se non saremo in grado di offrire loro lavori qualificati“.
Per superare questa crisi occupazionale, Manfredi riconosce di aver fatto qualcosa di importante con il Decreto Rilancio ma ritiene che saranno necessarie ulteriori misure ed investimenti. Grazie al Decreto Rilancio, infatti, è stato introdotto un aumento del finanziamento alle università per aumentare la no-tax area e per aumentare il numero di beneficiari di borse di studio. Esso presenta anche alcune misure per i dottorandi e le dottorande e per gli assegni di ricerca. Inoltre, Manfredi annuncia anche l‘arrivo agli negli atenei di 20 milioni per l’acquisto di device, computer e connessioni per gli studenti.
Il presidente di Almalaurea Ivano Dionigi sottolinea lo svantaggio delle donne e teme la riduzione delle immatricolazioni: “Se noi perdiamo anche solo una matricola rispetto allo scorso anno hanno perso i giovani, abbiamo perso tutti“.
Tuttavia, non tutti i dati sono negativi. L’esito delle lezioni online di questi mesi è stato, infatti, positivo. Un gran numero di studenti ha dichiarato di aver seguito senza problemi le lezioni online e molti sostengono che quest’emergenza non avrà alcun effetto negativo sul loro percorso universitario. “A differenza della scuola, le università erano più preparate e in corsa si sono attrezzate“, afferma Dionigi.
Inoltre, il tasso di occupazione generale dei laureati presenta valori in aumento rispetto al passato. Rispetto al 2014 il tasso di occupazione risulta aumentato di 8,4 punti percentuali per i laureati di primo livello e di 6,5 punti per i laureati di secondo livello.
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