La scuola è pronta a ripartire ma rivedendo il proprio modello didattico e trasformarlo verso soluzioni più semplici: sono le proposte del Comitato degli esperti costituito dalla ministra Azzolina.
News scuola: la fine dell’estate segnerà l’inizio della ripartenza per il settore dell’istruzione nazionale. Infatti, sotto le lenti d’ingrandimento c’è la questione della ripartenza della scuola italiana. A tal proposito, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, ha costituito un Comitato di esperti per arrivare a stilare un piano di ripartenza.
Le proposte del Comitato sono state illustrate dal coordinatore, il professore Patrizio Bianchi, durante un’audizione in commissione Istruzione alla Camera. Così il Comitato è arrivato a stilare alcune linee guida per il rientro a scuola: riorganizzazione delle attività didattiche negli spazi esterni alla scuola come parchi, strutture sportive o spazi culturali; riduzione del numero di alunni per classe; stipulazione di alleanze con le comunità culturali e quelle educative di ogni città con il supporto dei sindaci; adozione di misure per il sostegno agli studenti con disabilità e il reclutamento di assistenti sociali, psicologici e sociologici.
La scuola deve adottare una ripartenza, spiega il professore Bianchi, all’insegna della semplicità e dell’innovazione. Infatti, una misura importante e proposta dal Comitato sarebbe quella della rimodulazione dell’orario scolastico, in modo da permettere alla maggior parte degli studenti di poter seguire le lezioni di presenza. Tuttavia continueranno in parallelo le lezioni telematiche, al fine di evitare assembramenti nelle aule delle scuole.
Per la task force bisogna lavorare anche sulla formazione tecnologica dei docenti. “Senza entusiasmo non riapriremo la scuola a settembre. Ma abbiamo insegnanti presidi e studenti che questo entusiasmo lo hanno dimostrato – dice Bianchi – Abbiamo fato al scelta di tornare ai principi fondanti che sono nella Costituzione: rimuovere ogni vincolo in ogni parte del paese affinchè tutti possano partecipare alla vita della comunità e sviluppare la propria persona. La scuola deve essere inclusiva e solidale”, ha concluso Bianchi.
“Si utilizzi questa tragedia per mettere la scuola al centro del dibattito. I ragazzi che vanno a scuola oggi sono tutti nati dopo il 2000 – ha ragionato il capo della task force – sono figli di questo secolo; i loro insegnanti sono figli del secolo precedente, è una discontinuità che va colta. I giovani hanno una capacità degli strumenti informatici molto più alto del nostro, un ragazzo di 18 anni ha almeno 2 ore di pratica di uso degli strumenti digitali da anni. Non accontentiamoci di pensare solo alla vecchia didattica in presenza, c’è una fase di ricerca didattica e pedagogica straordinaria”.
Tra le priorità affrontate dal Comitato presieduto da Bianchi, la disabilità: “Sono i ragazzi e le famiglie che hanno sofferto di più. Dobbiamo pensare a una fase nuova anche per loro”.
“A settembre non ci arriviamo, non si potrà riaprire se non si fanno semplificazioni, se non si possono fare spese, anche piccole, senza fare gare. La pandemia sia come il terremoto: sia una spinta per semplificare le norme. E dobbiamo fare una formazione particolare sui dirigenti, l’organizzazione della scuola è tra le più complesse, il dirigente deve essere preparato”, ha detto Bianchi, concludendo l’aggiornamento sulle news scuola.
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