Adesso è ufficiale: l’app Immuni è disponibile sul Play Store e può essere scaricata da tutti i cittadini. Dopo i dubbi sulla privacy e quelli sul suo corretto funzionamento, l’applicazione può essere scaricata gratuitamente sul proprio smartphone. Solo nelle regioni in cui sarà attivo il test, però, l’app sarà collegata al Sistema Sanitario Nazionale, nelle altre invece si dovrà attendere qualche giorno, la chiusura della sperimentazione: si potrà scaricare ma i servizi che offre non saranno accessibili.
Le quattro regioni-test saranno Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia, e la sperimentazione comincerà da lunedì 8 giugno. “Dotarsi da adesso dell’app permetterà di risalire ai contatti che possono aver esposto una persona al rischio di contagio. I servizi sanitari regionali potranno gradualmente attivare gli avvisi dell’app“, spiega una nota congiunta dei ministeri di Salute, Innovazione e della presidenza del Consiglio sul via alla app Immuni.
Il test durerà pochi giorni, dopodiché il funzionamento entrerà a pieno regime. L’App Immuni offre la possibilità di tracciare i contatti dei contagiati dal Covid-19, spiega all’Ansa Pierluigi Lopalco, epidemiologo a capo della task force pugliese per l’emergenza. Uno strumento che, in caso di contagio di una persona, “ci aiuterà a rintracciare tutti i suoi contatti, anche quelli sconosciuti che diversamente non riusciremmo a raggiungere”.
Una volta installata basterà inserire pochi dati, come il proprio Comune di residenza, e il sistema funzionerà in automatico: saranno gli smartphone sui quali è presente l’App – quando si troveranno a una distanza inferiore a un metro – a scambiarsi dei codici generati automaticamente e in maniera anonima.
App Immuni: c’è l’ok dal Garante per la Privacy
“Sulla base della valutazione d’impatto trasmessa dal ministero – spiega l’Autorità – il trattamento di dati personali effettuato nell’ambito del Sistema può essere considerato proporzionato, essendo state previste misure volte a garantire in misura sufficiente il rispetto dei diritti e le libertà degli interessati, che attenuano i rischi che potrebbero derivare da trattamento”.
Considerati “la complessità del sistema di allerta e del numero dei soggetti potenzialmente coinvolti“, il Garante ha comunque indicato “una serie di misure volte a rafforzare la sicurezza dei dati delle persone che scaricheranno la app. Tali misure potranno essere adottate nell’ambito della sperimentazione”, in modo da “garantire che nella fase di attuazione ogni residua criticità sia risolta”.