La Regione Veneto ha diffuso un video "forte" per mettere in guardia i giovani sui rischi della movida: basta poco per fare ripartire il contagio e, di conseguenza, fermare tutto di nuovo.
La Regione del Veneto, una tra le più colpite dall’emergenza sanitaria, dove si è anche registrato il primo focolaio italiano, ha messo in campo uno spot contro la movida, un diretto avvertimento ai tanti giovani che hanno deciso di non trascurare la movida, dal titolo “Basta una svista, una leggerezza e tutto tornerà a fermarsi”.
Il video ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione, specialmente quella giovane, sull’importanza di rispettare le regole per contenere e prevenire il contagio. Il montaggio diffuso dalla Regione governata da Luca Zaia mostra una calca di ragazzi che si divertono e bevono all’aperto, commettendo le leggerezze vietate dal vademecum delle regole: pacca sulla spalla, saluto caloroso, risata senza mascherina, stretta di mano.
Successivamente, le immagini sono accostate a quelle dei pazienti ricoverati in terapia intensiva e intubati per aiutarli a respirare. Sulle immagini compare la domanda: “Happy hour?”
Immediatamente è scoppiata la polemica. Il video diffuso dalla pagina Facebook della Regione del Veneto ha raccolto 200 commenti e più di 4000 condivisioni. Tra i commenti con più like c’è quello di un genitore, che scrive: “Non mi piace questo video perché state dando solo la colpa ai ragazzi! Ci sono molte persone che vanno a fare la spesa, al mercato in giro! Non puntate dito contro i giovani che fino adesso sono sempre stati in rigoroso silenzio e hanno sempre svolto il loro dovere!”.
E poi ancora: “Io sabato sera ero a Cittadella e devo dire che i ragazzi avevano tutti la mascherina, solo un signore di circa sessant’anni era senza e di fatti è stato fermato dai carabinieri. Per il resto ho visto che tutti rispettavano l’ordinanza anche con le distanze”.
Non mancano i commenti favorevoli al video, come Grazie che scrive “Grandi! Mi piace. Immagini giuste”, oppure Nicola che commenta dicendo “Non è nessun terrorismo è la realtà dei fatti!”. Sottile l’ironia di Anna, che coglie in questione tirata in ballo da molti nei commenti: “Spero però che le persone inquadrate abbiamo firmato una liberatoria, visto che sono presentate come concausa di un’eventuale secondo picco”.
Insomma, i pareri sono molti. E anche molto contrastanti. E voi, cosa ne pensate?
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