La tanto sofferta “fase 1” si è da poco conclusa, le misure stringenti adottate fino al 4 maggio si sono allentate. Durante il periodo di convivenza forzata tra le mura domestiche, il divano è stato per molti una continua tentazione, eppure anche in questi tempi difficili bisogna trovare le energie per prendere la propria vita in mano e dare una svolta alle proprie giornate per renderle produttive.
Come hanno reagito le persone comuni al lockdown? Che lezioni hanno tratto dalla vita forzata a casa? LiveUnict lo ha chiesto ad alcuni lettori per capire se e come abbiamo trasformato l’eccesso di tempo libero (per alcuni un lusso) in occasione per essere più produttivi.
Qual è il segreto per sfruttare al meglio ogni minuto della giornata? Innanzitutto, non sprecare tempo: uno studente suggerisce di programmare sempre le proprie giornate. Gli studenti universitari saranno già abituati ad avere un’agenda fitta di impegni, molto spesso di studio, e averli davanti come “checkpoint” di un videogame potrebbe essere un ottimo suggerimento. Certo, bisogna comunque lasciar spazio agli eventuali imprevisti, ma stilare una lista delle cose essenziali da fare la sera prima e assegnare del tempo a tutte le mansioni che bisogna svolgere durante la giornata seguente potrebbe trasformarsi in un valido aiuto. Attenzione alle liste chilometriche che, ovviamente, non si riusciranno a completare (cosa che risulterebbe demotivante).
“Molto spesso cado nella tentazione del ‘lo faccio dopo’”, dichiara una studentessa con un pizzico di amarezza. La procrastinazione è una delle più grandi nemiche e spesso si tende a posticipare quello che non è necessario fare nell’immediato futuro. La disponibilità di tempo – per alcuni troppa durante questo periodo di quarantena – potrebbe portare ad ammucchiare gli impegni come fossero vestiti sporchi per ritrovarseli poi a ridosso della scadenza pronti a sommergerci. Chi ha un impegno e qualche minuto a disposizione, quindi, farebbe bene ad approfittare del momento e cominciarlo.
Ma è davvero necessario sommergersi di lavoro per sentirsi bene? No, affatto. Essere produttivi non significa lavorare dalla mattina alla sera. “Non ho mai fatto ‘nottate’ di studio per mancanza di tempo, le giornate veramente piene zeppe di impegni e cose da fare sono poche, per me è indispensabile avere anche del tempo per me, per rilassarmi e ricaricarmi per il giorno dopo” sono le parole di una giovane studentessa, che sostiene che per essere produttivi basterebbe organizzare la propria vita in modo da lasciar spazio a ciò che dobbiamo e ciò che vogliamo fare. Lasciarsi del tempo per le proprie passioni, per svuotare la mente e divertirsi a fine giornata è una necessita che ogni studente universitario avverte. Dopotutto, chiunque ha bisogno di ricaricarsi.
Studenti e catanesi hanno quindi imparato qualcosa dalla quarantena? Ne sono venuti fuori come delle macchine super organizzate o il divano li ha definitivamente inghiottiti? Comunque sia passata questa prima fase, è certo che ognuno dispone delle proprie giornate come meglio ritiene. Non è necessario, anzi, è deleterio paragonarsi ad altri. Bisogna imparare a scandire i tempi per conto proprio e trovare un personale equilibrio su misura per noi che si adatti ai nostri ritmi. Bisogna provare, sbagliare e riprovare per trovare il proprio equilibrio.
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