Distrutte le porte blindate, il sistema di video sorveglianza, gli armadietti e rubati computer col resto della strumentazione tecnologia. Questo è il bilancio dell’attacco subito, a Palermo, dalla scuola “Pertini”. A rinvenire il plesso in questo stato è stato un collaboratore scolastico che faceva un controllo di routine negli edifici dell’istituto comprensivo, chiuso da quando è scattata l’emergenza Covid-19.
“Non è opera di ragazzini”, queste le parole della preside Antonella di Bartolo, che ha condiviso un’intervista riguardo l’accaduto sul suo profilo social. “È stata un’azione pensata, studiata nei minimi particolari e non certo da una persona sola. Uno schiaffo dolorosissimo al lavoro fatto negli ultimi sei anni”.
La preside parla anche delle scarcerazioni dei boss causate dall’emergenza sanitaria ed afferma che: “Non credo sia una semplice coincidenza e spero che le indagini della scientifica possano chiarire la tempistica dei fatti. Quello che è successo ci distrugge, distrugge quello che abbiamo costruito in questi anni”.
Sull’accaduto è intervenuto anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha predisposto tutte le misure necessarie per la riparazione dell’istituto e per le forniture rubate. Sul caso in questione afferma: “Non c’è dubbio sul fatto che la scuola pubblica di Palermo sia sotto attacco. Si tratta di puro vandalismo o c’è qualcosa di ben peggiore dietro?”.
Le parole per primo cittadino palermitano indicano la volontà di non arrendersi e continuare per la strada intrapresa, al fianco della scuola, dei ragazzi e delle loro famiglie. Messaggio condiviso anche dalla ministra Azzolina che ha espresso la sua solidarietà alla comunità.