Conte frena le iniziative autonome delle Regioni ma, al tempo stesso, fornisce loro alcune speranze: al termine delle prime due settimane di "Fase 2", si potrebbe decidere di riaprire alcune attività. Ma a quali condizioni?
Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio, sembrerebbe deciso a non tornare sui suoi passi: difende le scelte fatte fin ora, oltre che l’importanza di procedere con estrema cautela per scongiurare ogni pericolo. La “rinascita” di alcune Regioni, poi, dipenderà dai dati dei prossimi giorni.
Nel corso della sua informativa alla Camera, il Premier ha ribadito che il Paese riacquisterà libertà gradualmente, a partire dal prossimo 4 maggio. La Penisola, tuttavia, mostra una situazione assai differenziata: le Regioni non registrano lo stesso numero di contagi e quelle meno a rischio, la Calabria tra tutte, desiderano ripartire subito. Conte frena qualsiasi eventuale scelta autonoma da parte di governatori locali.
“Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali, ma uno basato su rilevazioni scientifiche– ha affermato Conte nelle scorse ore-. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime”.
Il rischio di una seconda e più grave ondata sembrerebbe ancora troppo alto. Tuttavia, nel caso in cui la Fase 2 conducesse a dati positivi, l’apertura di negozi, ristoranti e parrucchieri (fino ad ora fissata per il prossimo 1 giugno) potrebbe essere anticipata al 18 maggio, ma solo nelle Regioni più “sicure”.
“Se al termine delle due settimane (previste dal Dpcm del 4 maggio) avremo un quadro più chiaro, e potremo procedere ad un ulteriore allentamento delle misure contenitive– sottolinea il Presidente del Consiglio -,allentando ulteriormente le misure assicurando l’apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona”.
Il premier Conte cerca di confortare anche le persone che gli hanno mandato una lettera, nella giornata dedicata alla Festa dei lavoratori. Soprattutto, risponde ad un barbiere di Potenza: “Sono sicuro che, con il rispetto delle regole adottate, in alcuni territori si potrà rallentare notevolmente la curva del contagio. E attività come la sua potrebbero rialzare prima del previsto la saracinesca: se abbassiamo il rischio di contrarre il virus e rispettiamo i protocolli di sicurezza, tanti clienti torneranno a tagliarsi i capelli senza essere bloccati dalla paura“.
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