L'Università di Catania in collaborazione con altri atenei italiani e con gli imprenditori ha organizzato un forum digitale per capire come il coronavirus ha cambiato il modo di fare business.
Un forum digitale dal sud al nord Italia per riflettere sulla crisi sanitaria in corso e la ripartenza sostenibile del Paese su accelerazione tecnologica, crisi di liquidità, lavoro agile e distanziamento sociali: così la pandemia da COVID 19 ha mescolato le carte del mondo del business.
Accademici di varie università italiane e operatori d’impresa si sono incontrati lunedì pomeriggio in un forum digitale per trovare una nuova chiave di lettura mettendo al centro il tema della sostenibilità come cambio di paradigma necessario per uscire da questa crisi.
L’evento, organizzato dai docenti Giorgia D’Allura, ricercatrice di Economia e Gestione delle Imprese nel dipartimento di Economia e Impresa dell’Università di Catania, Pasquale Massimo Picone, associato di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Palermo e Mariasole Bannò, associato di Economia applicata all’Università di Brescia, nasce dalle riflessioni che il COVID ha imposto a tutti gli attori del mondo del business che in questo momento stanno cercando di dare risposte concrete per superare la difficoltà. Imprenditori e operatori d’impresa da un lato e docenti di management dall’altro.
Ad animare il dibattito sono stati: Daniela Bandera (Istituto di ricerche Nomesis e European women development Italia), Andrea Bartoli e Florinda Saieva (Farm Cultural Park), Davide Botturi (CLab Brescia), Amalia De Leo (Psicologa – Università della Campania), Paolo Iacono (HSE24), Enrico Musumeci (AAT Oranfresh), Susanna Pozzolo (Università di Brescia), Mauro Sciarelli (Università di Napoli Federico II), Giuseppe Toninelli (Giornalista – CSR Consultant), Sandro Trento (Università di Trento).
Tanti gli spunti forniti dai relatori che si possono sintetizzare in alcuni punti utili che analizzano gli aspetti da cui ripartire. In primo luogo la necessità, da parte degli imprenditori di ascoltare e analizzare. Nulla sarà come prima e che c’è “un nuovo mercato” da ascoltare e un “nuovo cliente” da soddisfare. Gli imprenditori oggi, infatti, hanno il compito di riflettere sui nuovi bisogni e i nuovi valori per cercare di dare risposte nuove.
In secondo luogo la consapevolezza che da una crisi nascono nuove opportunità: la situazione impone innovazioni di processo che si trasformeranno, a strettissimo giro, in innovazioni di beni e servizi che non possono prescindere dalla sostenibilità. Molte imprese lo hanno fatto e lo stanno facendo riuscendo a cogliere nuove opportunità e creando nello stesso tempo quel valore condiviso che sempre più spesso si chiede loro di creare.
Infine, il passaggio dallo Storytelling allo Storydoing: le aziende sono delle “case di vetro” esposte al giudizio degli stakeholder che vogliono conoscere il loro impegno in ottica di CSR (Corporate Social Responsibility). Trasparenza e responsabilità diventano fondamentali. La CSR assume un valore sempre più strategico per le aziende e la comunicazione sarà il ponte capace di far incontrare imprese e clienti che non si accontentano, in questa nuova era, di ascoltare storie ma di vedere cosa effettivamente l’impresa realizza.
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