Lezioni private Catania: è la tua opportunità per essere indipendente. Scopri informazioni e consigli pratici per iniziare a fare doposcuola a Catania.
Lezioni private Catania? A tutti gli studenti sarà capitato di pensarci almeno una volta nel corso degli anni universitari. Del resto si sa, un percorso di studi come quello universitario oltre a richiedere un grande impegno in termini di tempo, memoria e concentrazione, richiede anche un dispendio di denaro non indifferente. Per questo, negli anni sono aumentati gli studenti lavoratori i quali, in un modo o nell’altro, si sono divisi tra aule studio e posti di lavoro.
Dietro la scelta di dividersi in una doppia attività si nascondono le ragioni più disparate: più di frequente la scelta di lavorare è dettata dall’urgenza di mantenersi gli studi da soli, senza dover necessariamente pesare sul bilancio familiare. Dunque la spinta di rientrare tra i cosiddetti “studenti-lavoratori” è in primis economica, anche se non bisogna sottovalutare la voglia di “farcela da soli” e conquistarsi un po di sana indipendenza. In Italia, secondo dati dell’Istat elaborati per la “Repubblica degli Stagisti” sono circa 200 mila i giovani all’anno che lavorano mentre studiano. Un numero che negli anni ha subito forti oscillazioni: se guardiamo a dieci anni fa il totale sale a 250mila studenti lavoratori, un numero poi sceso progressivamente ma risalito da tre anni.
Larga parte degli studenti lavoratori universitari svolgono lavoretti part time i quali, nella maggior parte dei casi, non rappresentano la reale aspirazione della loro vita professionale. Spesso le occupazioni scelte ricadono nel mondo della ristorazione, dei rider o dei lavori stagionali. Un’attività che permette di guadagnare e, al tempo stesso, di tenere allenata la mente, cosa non da poco, è dare ripetizioni private. Ecco allora alcuni utili consigli su come iniziare.
Per gli studenti universitari, da tanti anni sui libri, aver acquisito un metodo di studio dovrebbe essere ormai una certezza. Dunque, in molti dovrebbero (il condizionale è d’obbligo) esser capaci d’aiutare i ragazzi, durante le attività di doposcuola, ad acquisirne uno, in modo da non vivere più il momento dei “compiti a casa” come un incubo. Spesso infatti, chi si rivolge agli universitari che tengono lezioni private, lo fa non tanto perché si annoia a studiare o ha poca volontà, ma proprio perché non riesce a comprendere ciò che legge. E ciò può avvenire per varie ragioni: o perché lo studente non mette a fuoco i concetti necessari, le parole chiave sulle quali concentrare il proprio ragionamento o perché, avvertendo immediatamente come un fallimento la sua difficoltà d’apprendimento, decide di chiudere il libro e non proseguire oltre.
Lo studente universitario, trasformandosi da discente a docente, può dunque aiutare l’alunno/a a capire come studiare e quanto siano importanti la volontà, la concentrazione e la pazienza quando si studia, qualità che di certo non mancano agli universitari. Il passaggio, anche se temporaneo, “dall’altra parte” costituisce per molti universitari un’esperienza affascinante e stimolante, utile per altro a comprendere anche i propri limiti, e punti deboli su cui lavorare. Fine ultimo delle lezioni private dev’essere l’apprendimento, da parte dello studente in difficoltà, di un adeguato metodo di studio e l’acquisizione della passione per quel che si studia: in questo l’insegnante privato deve porsi come mediatore.
Per cominciare a fare attività di doposcuola, le scelte sono due: avere un mezzo di trasporto individuale in modo da raggiungere la casa dello studente oppure organizzarsi adeguatamente in casa propria e “delegare” una stanza a questo tipo di attività. In questo caso, è sempre meglio scegliere una stanza luminosa e, se possibile, lontana dai luoghi più vissuti della casa e dai rumori. Tra le due proposte non ce n’è, a dire il vero, una migliore; il dove dipende piuttosto dalle esigenze dell’alunno/a o dell’insegnante privato.
Pubblicizzare la propria attività di doposcuola e “reclutare” alunni può svolgersi secondo diverse modalità. Il metodo più comune e tradizionale è quello di affiggere volantini nelle bacheche di scuole, università, aule studio o nelle copisterie che lo permettono. I volantini in questione dovranno contenere le informazioni essenziali: orari di disponibilità, titolo di studio, destinatari dell’annuncio (studenti di ogni grado o meno) e numero di telefono o mail. Attenzione a non inserire informazioni che possano risultare superflue: poche ma efficaci informazioni renderanno il vostro annuncio più “attraente”. Nell’era dei social poi, il vostro annunciò può avvenire anche online tramite le pagine Facebook o Instagram. Dato che in tanti digiteranno online “Cerco doposcuola Catania”, può anche creare una pagina apposita: l’importante in questo caso è scegliere un’immagine e un nome che faccia presa sui lettori e aggiornare la pagina di tanto in tanto.
Sin dalla prima lezioni private a Catania, è opportuno che l’universitario abbia un comportamento amichevole e rilassato nei confronti del discente che, specie durante le prime lezioni, si mostra spesso timido se non imbarazzato. Dunque, è necessario che l’universitario svolga la prima lezione di doposcuola nell’ottica della conoscenza del discente, una chiacchierata (non fine a se stessa) svolta per meglio comprendere quali siano le necessità e i punti deboli del ragazzo/a quando studia. Le prime domande devono essere utili a conoscere la quantità di tempo impiegata in media nello studio dal ragazzo/a, le difficoltà che lui/lei incontra sui libri, le materie più “odiate” e, last but not least, se lui/lei possiede un metodo di studio.
Grazie alla sua esperienza su decine di libri, dal liceo all’università, nei panni di insegnante privato, l’universitario saprà dunque consigliare al ragazzo/a un metodo di studi che sia “personalizzato” e adatto, un metodo che lo “vesta” perfettamente come un abito su misura. Necessario appare far capire allo studente che la pagina del libro, da lui tanto odiata, non è punto d’arrivo ma di partenza per poi dare spazio a riflessioni e analisi su ciò che si è letto, in modo da “personalizzare” l’esposizione.
Un metodo didattico utile può essere quello di leggere un paio di volte la lezione su cui il/la ragazzo/a ha più difficoltà e procedere poi con la “costruzione” di schemi, riassunti, mappe concettuali, facendo focus sulle parole chiavi. Solo così lo studente in difficoltà riesce a comprendere che le pagine del libro non sono per nulla morti fogli di carta da “memorizzare” e mandare giù come un medicinale ma vive testimonianze ed informazioni che sempre possono tornare utili, anche nella vita di tutti i giorni.
Per quanto riguarda l’aspetto sociale invece, è risaputo che studiare insieme ad una nuova conoscenza che ripone in te fiducia e aspettative, migliora l’autostima e la capacità di problem solving, in entrambe le parti. Dunque, nel corso delle lezioni verrà naturale instaurare una relazione di reciproca fiducia e stima e, perchè no, di amicizia. Non capita poche volte che gli studenti al doposcuola, si confidino con il loro insegnante privato su dubbi, paure e ansie che vivono in classe o a casa. Spesso vengono fuori storie di vita vissuta, gioiose o meno, che portano a rafforzare il rapporto di fiducia e rispetto tra tutor e ragazzo/a.
Proprio sulla base di quanto detto prima riguardo al metodo di studio, è sempre meglio svolgere le lezioni private ad alunni singoli e mai in gruppo. Infatti, ogni studente ha i suoi tempi d’apprendimento e manifesta difficoltà diverse nell’approccio allo studio. Dunque, inserirlo in un contesto di gruppo potrebbe fare scattare dinamiche infelici di competizione dannose a chi, al doposcuola, vuole recuperare le proprie carenze.
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