Concorso scuola: non si ritiene sicuro poter svolgere le prove nelle normali modalità. Ecco perché si pensa ad un cambiamento delle procedure selettive.
Concorso scuola: l’emergenza Coronavirus non lascia scampo nemmeno ai concorsi pubblici. Infatti, molti di essi sono stati già rinviati; quelli in arrivo, invece sono caratterizzati da una profonda incertezza. Che va ad aggiungersi, naturalmente, ad un possibile slittamento del loro inizio.
Infatti, non sembra possibile, ora come ora, poter solo ipotizzare l’avvio delle prove selettive. In particolare, per quel che riguarda l’assunzione dei nuovi docenti, è davvero improbabile l’idea di organizzare un assembramento con le attuali, strettissime misure di sicurezza atte a limitare i contagi da Covid-19. Dunque, come si sta organizzando il governo nei riguardi dei concorsi per i docenti?
Nonostante le misure d’emergenza, atte al contenimento del Covid-19, siano attive fino alla fine del 2020, ciò non ferma l’intenzione del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina di voler pubblicare i bandi per i concorsi docenti. Questi, si ricordi, sono ben 3: due per la scuola secondaria di I e II grado, e uno per la scuola dell’infanzia e primaria.
Le procedure, però, subiranno sin dal principio delle variazioni. Come disposto dal Consiglio dei Ministri, infatti, “lo svolgimento delle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego, ad esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica, sono sospese per sessanta giorni a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto”.
Nonostante ciò, arrivano anche diversi suggerimenti sul ripensamento delle procedure selettive. Infatti, come sottolineato dal sottosegretario al MIUR Giuseppe De Cristofaro, “perché bandire dei concorsi di cui non si ha la certezza su quando si potranno svolgere correttamente?”
A questa osservazione, perciò, segue un nuovo suggerimento. Se si vogliono immettere davvero i nuovi docenti entro il prossimo 1° settembre, bisogna ripensare tutte le procedure concorsuali, sicuramente non svolgibili in modo consueto. Secondo De Cristofaro, quindi, serve fare un “bagno di realismo e riflettere su come assumere gli insegnanti”, immaginando “altre strade per immettere nella scuola nuovi docenti fin dal 1° settembre”.
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