Varie le ipotesi sul rientro a scuola degli studenti dopo l'emergenza sanitaria: per ora non sembra si tornerà nelle classi prima di settembre. Tutte le novità.
Scuola: si è tenuta ieri riunione tra il premier Conte, alcuni Ministri e il comitato tecnico scientifico sull’attesa “Fase 2” dell’emergenza Coronavirus: la riapertura delle attività sarà graduale, ma la scuola potrebbe restare chiusa fino all’inizio del prossimo anno scolastico.
Il Governo vuole in primo luogo evitare che le festività e i ponti previsti per quest’ultimo periodo di aprile e per l’inizio di maggio inficino il buon lavoro svolto fino a ora per contenere i contagi. La riapertura delle attività sarà graduale per evitare sovraffollamenti: dopo Pasqua un primo allentamento per le attività economiche, dopo il ponte del primo maggio per tutti. Dal 4 maggio si dovrebbe poter uscire, ma saranno necessarie turnazioni speciali sui posti di lavoro, file e prenotazioni per entrare nei negozi, distanze di sicurezza e dispositivi di protezione potrebbero diventare obbligatori. Continueranno a valere però varie limitazioni agli spostamenti di anziani e malati – soggetti più deboli e a rischio – anche dopo l’allentamento delle misure.
Non è prevista per ora la riapertura delle scuole, lo confermano gli scienziati che sconsigliano vivamente tale decisione: il comparto scuola muove circa 12 milioni di persone tra di persone tra studenti, docenti, personale ATA, dirigenti, genitori e persino nonni, che ricordiamo essere soggetti a rischio.
Se si rimarrà su questa scia di pensiero, l’anno scolastico si chiuderà con la didattica a distanza e gli esami si svolgeranno secondo le modalità annunciate, con esame orale per la maturità e sola esposizione della tesina per le medie.
Sono state elaborate varie ipotesi: non è escluso che si rimandi anche oltre settembre, il tutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia, lo ha già anticipato la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Ulteriori ipotesi, anche se solo a livello informale, potrebbero essere quella di riavviare l’attività didattica in presenza con limiti, ad esempio attraverso una turnazione degli studenti a scuola, una volta al mese, in modo da garantire la distanza di sicurezza e ovviare alla problematica delle classi sovraffollate.
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