Il coronavirus potrebbe viaggiare nell’aria a distanze più ampie di quelle considerate possibili finora. Questo il frutto di un recente studio dell’Mit annunciato dall’infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell’Oms. Sulla questione, interviene a fare chiarezza l’Istituto superiore di Sanità che fa sapere, come al momento non sussistano evidenze che il coronavirus circoli nell’aria e che sia capace di spostarsi a distanze più ampie di un metro.
Non ci sarebbe alcuna certezza scientifica, secondo il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro: “Al momento la letteratura scientifica, indica che le principali vie di diffusione del virus sono quelle per droplet e per contatto“. Brusaferro ha dunque sottolineato che sulla circolazione per aria del virus non si hanno prove scientifiche.
Solo in determinati contesti, come quelli sanitari, dove c’è un’alta concentrazione di persone affette da Covid-19 la diffusione del virus potrebbe essere possibile. Sulla circolazione del virus per aria, è intervenuto anche il direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss, Gianni Rezza, che ha precisato: “Al di fuori degli ambienti chiusi certamente possiamo escluderlo”.
L’Oms aveva già annunciato la possibilità di rivedere le misure sull’uso delle mascherine e valutare se – per rallentare la diffusione del virus – sia necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine.
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