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Liberazione 25 aprile: perché si festeggia?

Liberazione 25 aprile: da tantissimi anni gli italiani vedono questo giorno tinto di rosso nei propri calendari. Una festa per tutti gli italiani, che celebra la fine del periodo più buio della nostra storia.

Liberazione 25 aprile: chiunque, in Italia, vede questa data segnata in rosso sui propri calendari. Tradizionalmente, la si usa per molteplici scopi: dalla gita fuori porta ad un viaggio nel weekend, fino ad un timido tentativo di una giornata al mare. Insomma, una giornata milleusi: ma sappiamo perché questo giorno è davvero così importante per la storia d’Italia?

Sorprendentemente, non tutti sembrano esserne a conoscenza. Allora, perché non scoprire cosa accadde durante l’aprile del 1945, durante l’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale? Occorre tornare indietro di ben 75 anni, ad un momento simbolo della storia d’Italia, che rimase nel cuore di chi visse quel nefasto periodo.

Liberazione 25 aprile: la storia

La Seconda Guerra Mondiale è uno degli eventi più tragici di sempre: non è ancora del tutto quantificabile il numero di chi vi perse la vita, combattendo o fuori e dentro i campi di sterminio. Ogni anno, si cerca di ricordare: qualcosa di simile non deve avvenire mai più. Per l’Italia, l’incubo cominciò a vedere la sua fine nell’aprile del 1945.

Infatti, si ricorda il 25° giorno di questo mese come quello che diede il via alla liberazione dell’Italia settentrionale. Il CLNAI (Comitato di Liberazione Alta Italia) diede il via a tutte le forze partigiane presenti al Nord Italia di insorgere ed attaccare i rimanenti presidi nazifascisti, imponendo così la resa; questo, in attesa dell’avvicinarsi delle forze alleate, che sarebbero arrivate a giorni.

Fu così che, prima di questa data, venne liberata Bologna (21 aprile), seguita da Genova (23 aprile); ultima fu Venezia, che rivide la libertà il 28 aprile. Prima di maggio, l’Italia settentrionale venne liberata: negli stessi giorni, venne anche raggiunto, catturato e fucilato Benito Mussolini, assieme alla sua amante Claretta Petacci.

Dalla storia alla festa nazionale

Dopo la liberazione d’Italia, si susseguirono tutti quegli avvenimenti che ebbero il loro culmine il 2 giugno del 1946: destituita la monarchia, nacque ufficialmente la Repubblica Italiana. Ma prima ancora di arrivarvi, il 25 aprile era già festa. Fu, infatti, l’allora principe Umberto II, a fine aprile del 1946, a renderla tale: con un decreto legislativo luogotenenziale, venne dichiarata festa nazionale in quanto “celebrazione della totale liberazione del territorio italiano”.

Ed è ancora tale. Dunque, sebbene normalmente lo si usi come giorno di libertà, o di svago, vi sono delle celebrazioni che avvengono annualmente. Una di queste, tra le più celebri, è la deposizione della corona d’alloro commemorativa al Milite Ignoto. È il Presidente della Repubblica a farne dono, per dimostrare che l’Italia non dimentica e non dimenticherà mai il sacrificio dei caduti e dei – sfortunatamente ancora tanti – dispersi senza un nome che hanno combattuto per l’Italia.

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