L’epidemia di Coronavirus e l’inevitabile lockdown del Paese sta costringendo il Governo a elaborare soluzioni d’emergenza in diversi settori. A preoccupare particolarmente è la scuola, tra le prime istituzioni a subire la chiusura forzata e che potrebbe non riaprire fino al prossimo settembre. Per questa ragione il ministro Azzolina e i suoi collaboratori stanno lavorando su diversi scenari, cercando di ovviare al problema delle promozioni e dell’esame di maturità 2020.
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Coronavirus e scuola: nessun bocciato ma nessun “6 politico”
In queste ore al Ministero dell’Istruzione si lavora per cercare di ovviare alla situazione di stallo forzato, causato dalle restrizioni governative e dall’epidemia in corso. Con le scuole ancora chiuse, e una grossa incognita sulla loro riapertura a maggio, si sta pensando a come venire incontro agli studenti, incolpevoli della situazione, e fare salvo l’anno scolastico 2019/2020.
Dalle prime indiscrezioni trapelate, sembra che quest’anno non vi sarà alcun bocciato, nemmeno tra gli studenti rimasti indietro in qualche materia. Infatti, ammesso anche che si faccia ritorno a maggio tra i banchi, non sarebbe possibile recuperare appieno nei tempi consentiti. Non si ricorrerà, comunque, al “6 politico”.
Il via libera al piano per la scuola si attende dopo Pasqua, una volta che si sarà determinato il ritorno a maggio o, in seconda ipotesi, la chiusura a giugno senza il ritorno degli studenti tra i banchi.
Coronavirus e scuola: maxi colloquio per la maturità 2020
Altra gatta da pelare è quella riguardante lo svolgimento dell’esame di maturità 2020. Anche in questo si profilano due possibili scenari e due conseguenti alternative. Il primo prevede il rientro a scuola a maggio, sebbene si tratti di un’ipotesi remota, e si consentirebbe l’accesso all’esame a tutti gli studenti, anche a quello con insufficienze.
In questo caso l’esame si svolgerebbe in maniera “classica”, cioè con scritti e orali, anche se per le prove scritte si dovrebbe tener conto nelle lacune dovuto alla mancata conclusione dei programmi ministeriali. La scelta degli argomenti, quindi, attribuirebbe una grande autonomia alle commissioni, quest’anno tutte interne tranne che per il presidente di commissione.
La seconda ipotesi, la più probabile, profila l’impossibilità di riaprire le scuole per quest’anno scolastico. La data limite, secondo gli esperti, sarebbe il 17 maggio, giorno dopo il quale, se le scuole rimarranno chiuse, si dovranno prendere provvedimenti ad hoc.
In quest’altro caso, l’esame di maturità avrebbe la struttura di un maxi colloquio, quindi non si farebbe alcuno scritto ma soltanto un orale più complesso. L’orale avrebbe la durata di un’ora almeno e prevederebbe lo svolgimento di esercizi di matematica e traduzioni, a seconda dell’indirizzo di studi. Si tratta di una soluzione già adottata in altri casi d’emergenza, come il terremoto de L’Aquila.
Se si optasse per questa alternativa, l’orale avrebbe un valore massimo di 60 punti, mentre i restanti 40 risulterebbero dalla somma dell’andamento degli anni terzo e quarto di scuola. La data di inizio del maxi colloquio, come quella della maturità classica, resta fissata al 17 giugno, con conclusione a metà luglio.
Coronavirus e scuola: esami di terza media
Se il lockdown dovesse protrarsi, anche gli studenti di terza media potrebbero usufruire del maxi colloquio per sostenere il proprio esame. La promozione di massa, comunque, non comporterebbe il lasciare indietro il programma, poiché questo dovrebbe essere poi recuperato nella prima parte dell’anno scolastico successivo.