Prosegue senza sosta la lotta al contrasto del Covid-19, il virus invisibile che da piรน di un mese tiene sotto scacco il Belpaese. Da una parte si intravede una fievole luce in fondo al piรน oscuro dei tunnel, con i casi che cominciano, lentamente a diminuire. Dall’altra, invece, gli italiani si rassegnano ad una Pasqua senza gli affetti piรน cari, costretti ad una chiusura sfortunatamente necessaria, la cui fine viene solamente accennata senza certezze.
In effetti, una volta arrivati alla fine di questa settimana, รจ ormai certa la possibilitร della proroga della quarantena imposta agli italiani, chiusi in casa da quasi un mese. Potrebbe dunque essere una debole speranza: altri 15 giorni nelle proprie dimore, in fondo, sono meglio di un mese intero. Ma questa sarebbe una buona notizia se tutti rispettassero la quarantena. Cosa che, a giudicare dal weekend appena trascorso, continua a non accadere.
Infatti, sebbene ormai la stragrande parte degli italiani si sia adeguata alle difficili misure, vi รจ una minoranza particolarmente corposa che continua a farsi beffe delle regole. Lo dimostrano i numeri: tra il 26 e il 28 marzo, dai dati dei posti di blocco sparsi in tutta Italia sono emerse ben 5000 multe.
Almeno 5000 persone, dunque, su migliaia di controlli effettuati, non hanno saputo dare le reali motivazioni per la loro uscita. Attratti dal bel tempo, hanno passeggiato con la scusa della spesa, o ancora con la finta giustificazione del recarsi presso un parente anziano, o malato, per aiutarlo. Ma la notizia peggiore รจ che non sono state registrate solo sanzioni penali: sono stati trovati a spasso anche i positivi al Covid-19.
Un numero, seppur piccolo, ma impressionante: nel weekend sono stati denunciate ben 50 persone positive al Coronavirus. Lo scorso 26 marzo, addirittura, 129. Cifre da paura, che lasciano interdetti: mettendo a rischio la propria salute e quella di chi sta loro vicino, queste persone “beccate” a spasso ora potrebbero essere processate per epidemia colposa.
Per cercare di tamponare questi gravi accadimenti, il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha deciso di aumentare il giร corposo numero di forze dell’ordine che effettua i controlli giornalmente. Saranno coinvolti, infatti, anche gli agenti della municipale con funzioni di pubblica sicurezza.
I posti di blocco vengono cosรฌ potenziati, nella speranza di poter fermare per tempo tutti coloro che, ingiustificatamente, vanno a spasso senza capire la vera entitร della situazione d’emergenza in cui versa l’Italia. Una prima misura che va ben attenzionata: perchรฉ riaprire a metร aprile, se giร in stato di chiusura totale non si riescono a fermare i “furbetti”?
Una riapertura parziale significherebbe, per molti, l’autorizzazione ad infrangere la legge immotivatamente. Ecco perchรฉ, sebbene il 18 aprile sembri vicino, non si puรฒ considerare questa data come vero termine ultimo del difficile stato di quarantena forzato in cui si trovano gli italiani. L’Italia, dunque, non puรฒ che stare ad attendere che i rischi calino e si torni, finalmente, ad una semi-normalitร .