Categorie: Attualità

Coronavirus nel mondo: Spagna in ginocchio, ondata di ritorno in Cina

La situazione mondiale sembra in netto peggioramento, specialmente in Europa e nord America. La Spagna supera l'Italia per numeri di morti giornalieri, a Mali si registrano i primi due casi, mentre in Brasile ancora non si ha consapevolezza dell'emergenza.

Gli ultimi aggiornamenti a livello mondiale confermano che sono ormai 450 mila i casi di Coronavirus ufficialmente dichiarati nel mondo. Numero dei contagi che, almeno in Italia, è da pochi giorni in leggera diminuzione, grazie alle misure preventive intraprese. La situazione sembra essere diversa negli altri stati.

La diffusione del contagio in Inghilterra, Francia e Spagna

In Inghilterra, dopo il rifiuto delle direttive di prevenzione del virus, l’epidemia sta dilagando a ritmi serrati. Infatti, sono stai registrati circa 420 morti di Coronavirus, solo nelle scorse ore. A prima vista, i dati non sembrano essere allarmanti, ma basti pensare che i decessi sono aumentati di un centinaio in un solo giorno e che sono stati registrati al momento circa 8mila contagi. Anche il principe Carlo, di 72 anni, è stato contagiato si trova al momento in quarantena nella residenza di Balmoral in Scozia. Vista la gravità della situazione, gli organi di potere hanno iniziato a stabilire delle misure preventive, come la chiusura della metro e la posticipa delle riunioni in Parlamento fino al 21 aprile.

In Francia l’operazione “Résilience”, ovvero di resistenza al virus, intrapresa dal presidente Macron, procede a ritmo serrato.Tuttavia, la situazione è ben lontana dall’essere in calo. Il direttore della sanità francese Jerome Salomon ha annunciato 2.933 nuovi casi accertati e 231 decessi nella ultime ore, per un totale di 25.233 casi e 1.331 morti. Il contagio ha raggiunto anche alcuni seggi del parlamento parigino e si pensa che ne siano responsabili gli assembramenti in occasione delle elezioni municipali dello scorso 15 marzo. Per quanto riguarda la politica estera, la Francia ha deciso perfino di ritirare le proprie truppe dall’Iraq, vista l’emergenza.

La leader spagnola Carmen Calvo si mostra ottimista, sebbene sia stata ricoverata da poco a causa di un’infezione respiratoria e aspetti i risultati del suo tampone. Si parla di circa 738 decessi registrati solo nelle ultime ore, per un totale di 47.610 e 7.937 contagi. Il Paese, che ha chiesto l’intervento dell’esercito, sembra essere quello più in difficoltà, almeno fin ora, dalla crisi pandemica mondiale, con un totale 3.434 vittime.

Fonte: worldometers.info

La Germania e Russia

Poche ore fa il tampone della premier Angela Merkel è risultato negativo, ma la situazione non è delle migliori nei cantoni tedeschi. In Germania, infatti, si registrano circa 32.991 casi di positività al Covid-19 e circa 150 vittime, con un aumento precipitoso di un migliaio di tamponi positivi in più e almeno una cinquantina di vittime dichiarate.

La Russia di Putin ha deciso di chiudere gli aeroporti per evitare ogni contagio esterno. Inoltre, il governo di Mosca ha obbligato la cittadinanza ad una settimana di blocco totale delle attività non essenziali, dal 28 marzo al 5 aprile. Sono stati registrati circa 658 casi, con un aumento di 163 nuovi contagiati.

America settentrionale e latina

Negli Stati Uniti è stata superata la quota mille per numero di decessi. Si registrano circa 68.572 casi di positività totali, di cui solo 30mila nello Stato di New York, con 285 vittime di cui 192 solo nella Grande Mela. Per far fronte alla difficile situazione economica che si prospetta con la pandemia, il Senato ha approvato il piano di 2.000 miliardi di dollari per sostenere le finanze americane.

Il presidente brasiliano Bolsonaro, risultato positivo al Covid-19, sembra non voler sentire ragioni. Si rifiuta di mettere in atto le procedure di emergenza per il contenimento del contagio definendole sintomi di isteria collettiva. “Se le aziende non producono non pagheranno gli stipendi-ha dichiarato il premier brasiliano- e se l’economia collassa anche i funzionari pubblici non li riceveranno”. Mentre si pensa al denaro e all’economia, il numero di casi positivi al Covid-19 in Brasile sale quota 2.000, superandola, e si iniziano a contare anche i primi decessi.

Una diversa concezione dell’emergenza si ha in Venezuela, dove il presidente Maduro ha riferito un aumento dei contagi a 91 casi ed ha applicato un “sistema di screening ampliato” per valutare l’effettiva portata del fenomeno.

Asia: la Cina e il contagio di ritorno

In Cina la situazione sembra essersi stabilizzata, se non fosse che sono stati registrati altri 67 casi di contagio importanti e altri 6 decessi nella provincia di Hubei. Il contagio di ritono è risalito precipitosamente a 541 casi, per un totale di 81.285 infezioni e 3.287 decessi. Tuttavia, il tasso di guarigione aumenta del 91,1% con 74.051 pazienti dimessi dagli ospedali.

La Corea del Sud registra circa 104 casi, di cui 57 importanti, con un totale di 9.241 contagi e 132 morti. Nel timore di un contagio di ritorno, anche questo Stato ha adottato delle misure preventive come l’app sulla quarantena che controlla gli spostamenti dei soggetti infetti.

Iran, Israele e Mali

Il governatore iraniano Hassan Rohani ha annunciato 15 giorni di riduzione della mobilità nazionale, in vista dei circa 27.000 mila casi accertati di Coronavirus in Iran e un aumento di un centinaio di vittime registrato nelle scorse ore. Si aggira intorno a 2.000 in numero delle vittime, procedendo di pari passo con quello dei contagi.

Lo Stato di Israele, dopo la decisione della chiusura del Santo Sepolcro a Gerusalemme, impone misure restrittive più dure alla cittadinanza con una riduzione del 25% dei servizi di mobilità pubblica. Anche qui, il numero dei casi di infezione si aggira attorno ai duemila.

La novità, per quanto spiacevole, sui contagi da Covid-19 si registra a Mali, dove sono stati accertati i primi due casi di contagio. Si tratterebbe di due cittadini rientrati dalla Francia quale giorno fa. Vista la situazione nel resto del mondo, si teme lo scoppio del focolaio.


Coronavirus nel mondo: USA primi per contagi, tutto chiuso in Russia

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