La Pandemia del Coronavirus fa paura a tutto il mondo specie se non si hanno mezzi e strumenti per fronteggiare un prossimo, probabile, aumento dei contagi. La sanitร meridionale, si sa, non raggiunge i livelli di quella del Nord Italia: sono pochi i posti in terapia intensiva e i respiratori a disposizione.
Alcuni membri del personale medico sanitario della Regione hanno denunciato, nei giorni precedenti, la mancanza di mascherine, guanti e altri dispositivi di protezione. La situazione sanitaria siciliana non รจ pronta a fronteggiare un possibile futuro picco dei contagi: situazione che non รจ da escludere dato l’esodo di massa dal nord che ha interessato anche la nostra Isola.
Vertice del 22 marzo sulla situazione sanitaria in Sicilia
Nella serata di ieri, per volere del Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ha avuto luogo un vertice sull’emergenza Coronavirus, al quale hanno preso parte il prefetto Maria Carmela Librizzi, il sindaco Cateno De Luca, i vertici delle Forze dell’ordine e delle Aziende sanitarie peloritane. Nella sede della prefettura, il governatore ha illustrato tutte le misure giร adottate nelle strutture ospedaliere del capoluogo e della provincia per fronteggiare l’emergenza in atto e le iniziative per contrastare un eventuale picco dell’epidemia.
In particolare รจ stato organizzato un Piano, che ricalca il profilo epidemiologico delle aree del Nord maggiormente esposte, che prevede una dotazione adeguata di posti letto Covid-19 con oltre 110 posti di terapia intensiva distribuiti su vari presidi ospedalieri. L’assessore alla Salute Ruggero Razza ha quindi descritto quanto รจ stato predisposto per i pazienti contagiati dell’Istituto Neurolesi Bonino Pulejo, del personale e degli ospiti e gli operatori della casa di riposo in cui si sono registrati dei casi di Coronavirus.
Prima del vertice, il governatore Musumeci e l’assessore Razza hanno effettuato un sopralluogo proprio negli ospedali della cittร dove la riconversione รจ giร stata avviata. “Ci siamo mossi con largo anticipo proprio per anticipare il virus – ha detto il governatore Musumeci -. Al Policlinico ho trovato un fronte giร attrezzato per reggere un urto che nessuno vorrebbe mai attendersi. Anche al Papardo si sta lavorando con grande efficienza e presto, oltre al reparto che ospita giร alcuni concittadini contagiati, sarร attrezzato un intero plesso con ulteriori posti letto dedicati alla pandemia.”
La situazione dell’ospedale S. Salvatore di Paterno
Le telecamere di “Live – Non รจ la D’Urso“, programma andato in onda ieri sera su Canale 5, sono andate nel comune di Paternรฒ per segnalare e denunciare le pessime condizioni in cui versa l’ospedale S. Salvatore di Paternรฒ. Il comune etneo vanta 50 mila abitanti ma dispone di un ospedale con all’attivo zero posti di terapia intensiva. Secondo quanto affermato ai microfoni della giornalista Mediaset dal sindaco di Paternรฒ Nino Naso, i fondi per l’azienda ospedaliera sono “tagliati” da anni: nell’ospedale di Paternรฒ, considerato per anni un’eccellenza sanitaria Made in Sud, non esiste il reparto di Rianimazione.
Non ci sono posti di terapia intensiva e sub-intensiva: una grave mancanza che porta il comune di Paternรฒ a non saper fronteggiare l’emergenza della pandemia Coronavirus. Le telecamere hanno quindi inquadrato il reparto che, inizialmente, doveva essere destinato alla Rianimazione: la stanza รจ ancora sbarrata e presenta un aspetto fatisciente. “Sono ben 30 anni che si deve decidere se realizzare o meno il reparto di Rianimazione – afferma la giornalista Mediaset -. Il padiglione รจ stato costruito e ci sono le fondamenta e le mura, ma ciรฒ che rimane รจ un dormitorio a cielo aperto. “
Una situazione sconcertante su cui รจ intervenuto, nel corso della trasmissione, il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano: “Giร prima dell’emergenza, ci stavamo muovendo per un Piano per il Sud per riparare queste fragilitร esistenti al Sud, da decenni. Al sud, i comuni si stanno muovendo per aumentare i posti in terapia intensiva e fronteggiare l’emergenza. Le tragedie, come queste, fanno vedere maggiormente dove sono le fragilitร al Sud”.