Con il nuovo anno arrivano le novità anche per quanto riguarda il riscatto laurea: ecco cosa cambia per chi vuole andare in pensione.
Negli ultimi anni il riscatto degli anni di studio universitari per poter andare in pensione anticipatamente ha riscosso abbastanza successo tra i futuri pensionati. Si tratta infatti di un’agevolazione non indifferente che permette di “riscattare”, pagando una determinata cifra, gli anni riservati allo studio e durante i quali non è stato possibile lavorare. Tuttavia, con l’arrivo del nuovo anno ci sono stati alcuni cambiamenti: ecco quindi le novità del 2020 sul riscatto laurea.
La principale novità è quella dell’ampliamento del limite anagrafico, prima fisso a 45 anni e riguardante quindi solo coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996. Si tratta di un importante cambiamento che permetterebbe ad un gruppo più numeroso di attuare la procedura di agevolazione per il pensionamento. Una circolare dell’Inps pubblicata il 22 gennaio 2020 ha inoltre delucidato il funzionamento del riscatto laurea.
Notevolmente più bassi anche i costi, tanto che il nome comunemente usato per l’agevolazione è “riscatto low cost“. La cifra da spendere per ogni anno di studio da riscattare è infatti di 5.260 euro per ottenere un anno di contributi acquisiti. Il contributo può essere versato in un’unica soluzione o in 120 rate mensili. È inoltre fondamentale dimostrare di essere iscritto all’Inps, in quanto le casse private non sono incluse nel provvedimento.
Sono quindi inclusi nell’agevolazione anche coloro che hanno più di 45 anni di età e hanno iniziato a lavorare prima del 1996. Elemento necessario per il riscatto laurea è l’ottenimento del diploma di laurea e il provvedimento riguarda un massimo di 5 anni di studio, anche non consecutivi. Restano in ogni caso esclusi dalla possibilità di riscatto gli anni da studente fuoricorso.
Possono inoltre fare domanda per l’agevolazione sia i disoccupati che i cittadini attualmente impiegati. È tuttavia fondamentale che essi abbiano almeno un contributo versato all’Inps e che i versamenti siano iniziati nel periodo del corso legale di studi.
L’Inps ha messo a disposizione sul proprio portale un simulatore di calcolo per capire l’entità della somma da versare per riscattare gli anni di studio. Si tratta di un utile strumento per valutare l’effettiva convenienza di richiesta dei benefici ai fini pensionistici.
La domanda va presentata online all’Inps attraverso la parte dedicata all’agevolazione sul portale. Può essere presentata dal diretto interessato o anche da un parente e affine entro il secondo grado. In alternativa al metodo online è possibile contattare alcuni call center indicati o fare riferimento ai patronati.
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