L'ingegner Salvatore Maria Calogero è intervenuto sulla recente puntata di "Meraviglie - La penisola dei tesori" andata in onda su Rai 1, identificando due inesattezze a proposito di quanto comunicato da Alberto Angela a proposito del Monastero dei Benedettini.
La puntata di “Meraviglie – La Penisola dei tesori” di sabato scorso ha entusiasmato migliaia di spettatori in tutta Italia, facendo scoprire le bellezze di Catania anche a chi non aveva mai visitato la città e soprattutto aprendo gli occhi a molti catanesi e siciliani che non erano a conoscenza dei segreti più intimi di Palazzo Biscari e del Monastero dei Benedettini, i due monumentali edifici scelti da Alberto Angela per la sua trasmissione.
Tra gli spettatori di sabato c’era anche l’ingegner Salvatore Maria Calogero, autore del libro “Il monastero catanese di San Nicolò l’Arena, dalla posa della prima pietra alla confisca post-unitaria”, pubblicato nel 2014 dopo numerose ricerche. Proprio quest’ultimo, tramite il suo profilo Facebook, ha individuato e comunicato due errori che sarebbero presenti nella trasmissione.
“Bellissima puntata su Catania. Purtroppo, due inesattezze che potevano essere evitate per dare maggiore importanza al Monastero dei Benedettini – ha scritto Calogero -. La prima è che Antonino Amato progetta e realizza la decorazione lapidea dei prospetti sud ed est,svolgendo il ruolo di architetto limitatamente alla sua realizzazione. Il progetto dell’attuale monastero si deve al grande architetto romano Giovan Battista Contini che, dopo una prima stesura del 1686,condizionata dal chiostro di marmo realizzato su disegno dell’architetto Giulio Lasso,fornisce dopo il terremoto del 1693 un nuovo disegno realizzato dal capo mastro Giuseppe Longobardo. Contini sostituì Gian Lorenzo Bernini nel 1680 come architetto della camera apostolica e divenne principe dell’Accademia di San Luca. Per il progetto del monastero catanese gli furono date 280 onze (il progetto di una chiesa costava 12 onze) e per adattarlo alla nuova situazione nel 1704 gli furono date altre somme.
La seconda imprecisione riguarda l’autore del progetto della biblioteca che non fu Vaccarini, ma il grande architetto romano, di origine polacca,Stefano Ittar. Chiamato seriamente da Messina nel 1765 per completare la chiesa e fornire nuovi disegni per completare il monastero. Vaccarini aveva completato il noviziato,il refettorio grande e la cucina, morì a Palermo nel 1768 dopo essere andato via da Catania nel 1745. La biblioteca, invece, fu iniziata nel 1771 e ultimata nel 1773, quando Stefano Ittar era architetto del monastero”.
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