Ha suscitato molte polemiche l’immagine pubblicizzata dall’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia per la campagna “Costruiamo salute“.
Nel banner è raffigurata una donna con il messaggio “quali sono le dosi giuste di alcol da bere per la donna?“. La polemica, però, è nata intorno alle due coppe di vino disegnate in modo da rappresentare il seno di una donna in bikini.
Nonostante l’immagine sia stata rimossa dopo 24 ore da tutte le pagine ufficiali, la polemica è scoppiata immediatamente. Secondo diverse associazioni, gruppi e giornalisti, che si rivolgono direttamente all’assessore Ruggero Razza, la pubblicità risulta sessista e volgare.
Ad ogni modo, il messaggio prodotto sarebbe anche errato scientificamente. Non esistono, infatti, dosi giuste in base al genere. La polemica è sbarcata anche all’ARS, dove la presidente della commissione Sanità Margherita La Rocca Ruvolo ha dichiarato: “L’immagine non è efficace per lo scopo. Se pensiamo che queste campagne, guardandole, devono trasmettere un messaggio immediato questa immagine di immediato trasmette altro e solo successivamente fa cogliere il nesso. Soldi spesi bene?”
“Sul sito della comunicazione istituzionale dell’Assessorato alla Sanità della Regione Siciliana è apparsa (ed in seguito rimossa a causa di una ‘rivolta popolare’) una campagna di sensibilizzazione sull’abuso di alcol da parte…delle donne”. Lo scrive in un comunicato Marcella Cannariato, responsabile della Fondazione Marisa Bellisario in Sicilia, che aggiunge: “Eh si: perché l’alcol, alle donne fa male (agli uomini, non si sa!) ed è opportuno rispettare ‘le dosi’ per evitare patologie come infertilità, aborti spontanei e tutto quello che riguarda la sfera riproduttiva. Il messaggio ‘testuale’, tra l’altro, è accompagnato dalla campagna di comunicazione visiva che mette in mostra, in un disegno che sembra ‘invogliare’, più che dissuadere…due abbondanti ‘coppe di vino’ sul seno”.
Per Marcella Cannariato si tratta “di campagne istituzionali che degradano la donna ai soliti cliché. Come Delegazione Sicilia della Fondazione Bellisario – aggiunge – riteniamo di dover denunciare e monitorare sempre comportamenti disfunzionali come questo, che ledono la dignità della donna e che contribuiscono a costruire un’immagine sessista di cui certamente non sentiamo la necessità”