Sul pianeta ormai 2,3 miliardi di persone sono in sovrappeso o obese, il numero dei fumatori scende a un ritmo basso, l’alcol continua a uccidere 3 milioni di persone l’anno e 50 milioni di anziani convivono con una forma di demenza: questo il ritratto della popolazione globale, alle soglie del secondo decennio del XXI secolo tracciato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), che nel corso del 2019 ha puntato l’attenzione sulle principali emergenze sanitarie, come morbillo e malaria.
Se molti dei problemi denunciati dall’Oms nell’anno che si sta per chiudere sono legati agli stili di vita, come scorretta alimentazione e mancanza di attività fisica, molti altri riguardano battaglie che hanno segnato un arretramento. Come quella contro il morbillo, i cui casi globali sono più che triplicati rispetto al 2018. Anche sul fronte della guerra contro i superbatteri non ci sono buone notizie: ogni anno 700mila persone muoiono per infezioni resistenti agli antibiotici. Aumenta poi al ritmo di 125 milioni ogni anno il numero di persone esposte a caldo eccessivo.
Le buone notizie del 2019 arrivano dai vaccini: c’è la lotta per eliminare la rosolia, che se contratta dalle donne in gravidanza provoca difetti congeniti nei feti e che è prevenibile con il vaccino; contro la malaria è stata avviata la prima vaccinazione su larga scala in Malawi Ghana e Kenya con l’obiettivo di raggiungere 360mila bambini l’anno; il virus Ebola continua a uccidere in Congo, ma grazie a vaccino e terapie sperimentali, la mortalità è più contenuta rispetto alla precedente epidemia in Africa Occidentale.