L’hanno sta per terminare e i numerosi studenti che hanno concluso il proprio percorso di studi si apprestano a cominciare l’anno nuovo alla ricerca di un impiego. Altri, specie i maturandi di quest’anno, affronteranno il 2020 chiedendosi quale scelta intraprendere in futuro riguardo l’iscrizione all’università.
Stando al report Excelsior elaborato su dati Miur, nel 2019-23 i neo-laureati saranno 893.600 a fronte di una domanda superiore a un milione. Naturalmente, alcuni settori sono più avvantaggiati di altri e si sono da sempre caratterizzati per una maggiore facilità nel trovare impiego. Non si tratta soltanto di un luogo comune, ma molto spesso si tratta di affermazioni supportate da statistiche e dati.
In particolare, secondo Forbes Italia, per i prossimi anni le tre lauree con maggiore richiesta sulla base del fabbisogno totale sono: il profilo medico-sanitario 171-176mila unità, economico con 152-162mila e ingegneria, tra le 127-136mila unità.
Segue l’area giuridica, dove l’aspettativa lavorativa del quinquennio 2019-2023 ricopre tra le 98 e le 103mila unità. Subito dopo tocca a “Insegnamento e formazione”, con numeri compresi tra i 91 mila e i 96 mila unità, mentre chiudono la classifica i settori dell’agroalimentare e della statistica, che complessivamente non arrivano alle 20mila unità. In mezzo, in ordine decrescente, i settori: politico-sociale, letterario, architettonico, linguistico, scientifico, matematico e fisico, psicologico, chimico-farmaceutico e biotecnologico.