Nel corso di un’intervista rilasciata a Il Messaggero il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti rivela le sue intenzioni nel caso non vengano rispettate le richieste espresse sin dall’inizio del suo mandato: si dice infatti pronto a lasciare il Governo se non si trovano i fondi richiesti per l’istruzione. Intanto la manovra è alla discussione delle Camere.
Sulle dimissioni, il ministro risponde: “Sulla manovra ho la stessa posizione da sempre, anche quando ero viceministro con Bussetti. Ritengo che la scuola e l’università siano in fase di annegamento. Chiedo di arrivare alla linea di galleggiamento. Ogni giorno rosicchio qualche euro in più per provare a resistere”.
“Dieci anni fa, sono andato a rivedere le cifre, su scuola e università c’era un investimento di 5 miliardi. La mia non è una pretesa arrogante, ma una battaglia politica. Chiedere 3 miliardi è il minimo”, aggiunge Fioramonti riconfermando la propria posizione.
“D’altronde le mie armi politiche sono queste: mettere sulla bilancia la fine della mia esperienza governativa. Se prima di me ci fossero stati altri ministri pronti a mettere a rischio la loro carriera governativa per salvare i fondi, ora non starei minacciando le dimissioni”.
Fioramonti ha infine confermato che i concorsi a cattedra ordinario e straordinario partiranno tra alcune settimane.