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Catania, randagi attaccano donna e sbranano il suo cane: ennesima aggressione

Quella della settimana scorsa è l'ennesima aggressione di randagi a Catania. Per legge, il Comune dovrebbe occuparsi del problema, ma gli attacchi continuano a verificarsi, dalla Cittadella a Librino.

Inutile girare intorno al problema e fingere di non vederlo: a Catania il randagismo è un fatto grave e che deve essere risolto. L’ennesimo caso di aggressione da parte di cani randagi a zonzo per la città risale alla scorsa settimana e si è verificato vicino alla scuola Campanella – Sturzo, nel quartiere popolare di Librino.

A riportare la notizia è Cataniatoday. Una signora, R.L., era uscita in mattinata per portare a passeggio il suo cane prima di andare a lavoro, quando due randagi hanno aggredito lei e la sua bestiola. La signora è stata scaraventata a terra dalla furia dei cani e, malgrado i suoi tentativi di difendere il suo cane, uno shih tzu, non è riuscita a evitare l’inevitabile.

I randagi hanno strappato il cane alla sua padrona, attaccandolo e ferendolo a morte. Le due bestie si sono allontanate solo quando ormai non c’era più nulla da fare per il cagnolino, che riversava in condizioni talmente gravi che a nulla è servito recarsi ai presidi sanitari per un tempestivo intervento.

La signora denuncia poi la presenza di decine di cani che scorrazzano per il quartiere, una situazione che agli studenti dell’Ateneo catanese non può che far venire in mente per analogia il randagismo dilagante tra la Cittadella e il Policlinico di Catania.

È passato ormai più di un anno e mezzo da quando è scoppiata l’emergenza del randagismo, di cui per legge dovrebbe occuparsi il Comune di Catania, ma la municipalità etnea non ha ancora trovato una soluzione. Si stima che siano circa quindici i randagi presenti alla Cittadella, un numero che potrebbe aumentare nel caso in cui la situazione non cambiasse.

Qualche passo in avanti è atteso nel breve periodo, almeno per quanto riguarda la Cittadella e il Policlinico. Infatti, il Direttore generale dell’Università di Catania Candeloro Bellantoni ha scritto lo scorso 30 settembre al Comune di Catania richiedendo l’autorizzazione alla temporanea gestione dei randagi.

Dove non arrivano i mezzi dell’Ateneo, però, resta il dubbio che nulla si muova. In passato alla Cittadella si sono già verificate diverse aggressioni e feriti dai morsi dei cani, ma anche casi in cui la tragedia è stata appena sfiorata per circostanze fortuite. Il vecchio adagio secondo cui certe volte sembra che si attenda che avvenga la tragedia per intervenire non potrebbe sembrare più calzante, almeno per quanto riguarda la municipalità etnea.

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