Lorenzo Salerno è una giovane eccellenza siciliana che, da un liceo scientifico in provincia di Catania, è approdata alla classe di Lettere e Filosofia della Normale di Pisa, posizionandosi al primo posto in graduatoria. LiveUnict lo ha intervistato per raccontare la sua storia.
Una grande soddisfazione e una forte emozione sono le sensazioni che Lorenzo Salerno, giovane studente di Mineo, ha provato sapendo di essere stato ammesso alla Normale di Pisa. Un vero e proprio talento siciliano che ha deciso di provare i test di ammissione per la classe di Lettere e Filosofia della prestigiosa università e si è posizionato al primo posto ottenendo il punteggio più alto tra i candidati: 85,33.
Si tratta di una strada scelta alla fine degli studi scolastici, dopo anni di attenzione dedicata prevalentemente alle materie scientifiche. Lorenzo ha infatti frequentato il liceo scientifico all’Istituto Superiore Majorana-Arcoleo di Caltagirone. “È stato, per me, un ambiente altamente formativo e sereno, in cui ho avuto la possibilità di esprimere le mie passioni, di sentirmi apprezzato e di crescere non solo dal punto di vista culturale ma anche e soprattutto umano. Mi sono sempre sentito stimolato e mi è stato dato modo di mettermi in gioco e puntare in alto” racconta il giovane ai microfoni di LiveUnict.
Gli anni tra i banchi di scuola hanno fornito a Lorenzo molte opportunità di dimostrare il suo talento. “Sin dal primo anno, prima come riserva, poi come effettivo, sono stato inserito all’interno della squadra di matematica della scuola e, vincendo con gli altri sei ragazzi del liceo la fase provinciale, ho potuto partecipare alla fase nazionale delle gare a squadre per ben quattro anni su cinque” dichiara il ragazzo. Ma i suoi successi sono stati anche personali. “Ho avuto la possibilità di partecipare anche a gare individuali, tanto che al secondo anno ho vinto le Etniadi e al quinto sono passato alla fase nazionale delle olimpiadi di matematica classificandomi all’interno della fascia bronzo“.
La sua passione per le materie scientifiche è quindi sempre stata manifesta, tanto che fino a metà del quinto anno Lorenzo era sicuro di voler provare il test di ammissione alla Normale per Fisica. “Solo durante quest’anno, complice forse il fatto che ormai si avvicinava il momento di dover prendere sul serio una decisione che avrebbe comportato un vero cambiamento a lungo termine nella mia vita, ho rimesso in gioco le mie idee, inizialmente solo per chiedermi se ne fossi davvero sicuro” ha raccontato il giovane, aggiungendo che un ruolo importante nella decisione del suo percorso universitario è stato giocato dai corsi organizzati dalla Scuola Superiore di Catania, sia di matematica che di latino.
“Alla fine del quarto anno avevo superato la selezione per la partecipazione alla Scuola di Orientamento organizzata, tra le altre Scuole, anche dalla Normale, e lì avevo conosciuto questo ambiente in tutte le sue sfumature, non solo dal punto di vista scientifico, di cui tanto avevo sentito parlare durante le olimpiadi di matematica”. Così Lorenzo definisce la scelta del percorso di Lettere come “travagliata e complessa“, ammettendo che la sua decisione è stata preceduta da una lunga riflessione.
“Devo ringraziare, per questo, i miei genitori e i miei amici, tutti i miei professori di quest’anno, e in particolare, i miei insegnanti di matematica del biennio e del triennio che non mi hanno fatto mancare il loro supporto nonostante questo cambiamento di rotta potesse rappresentare per loro una sorta di “delusione” e, soprattutto, la mia insegnante di italiano e latino, cui devo moltissimo e che mi è stata particolarmente accanto anche durante i giorni del test” dichiara infine il ragazzo.
Sempre riguardo la sua scelta universitaria, Lorenzo racconta di averla resa nota al momento dell’esame orale di maturità e continua dicendo che, non appena chiuso il capitolo scolastico, si è immerso nella preparazione per il concorso alla Normale. “Il test di ammissione per la Normale richiede di base una conoscenza completa e vasta di tutte e tre le discipline scelte, nel mio caso Latino, Italiano e Filosofia. È stato necessario, pertanto, riprendere tutti i programmi svolti durante il triennio e poi studiare tutte le parti che, per ragioni di tempo, erano state per forza sintetizzate o addirittura saltate. Sapevo bene che molti dei miei compagni di concorso si stavano già preparando da molto più tempo di me, e difatti anche io studiavo già da un paio di anni per l’eventuale concorso alla classe di Scienze”.
Tuttavia, Lorenzo non si è scoraggiato e racconta così le sensazioni provate alla pubblicazione della graduatoria, vedendo il suo nome in cima alla lista: “L’emozione più vivida che questo risultato mi ha fatto provare è la soddisfazione di veder realizzato il dolce studio di questi mesi estivi, intensissimo proprio per il ritardo con cui ho preso questa decisione. Dico ‘dolce’ perché proprio l’assenza di stanchezza o fatica durante e alla fine di queste turbolente settimane è secondo me uno degli indizi che mi fa capire di aver fatto la scelta giusta“.
Un ottimo risultato il suo, un orgoglio per la Sicilia e il meridione soprattutto se si pensa alle statistiche scolastiche in cui i giovani del sud Italia risultano meno preparati rispetto ai coetanei del settentrione. A tal proposito, Lorenzo sottolinea l’ottima preparazione scolastica fornita dal suo istituto e aggiunge che nell’ambiente universitario in cui si andrà a inserire non sembra esserci un giudizio negativo nei confronti dei giovani studenti del sud. “Respirando anche solo per pochi giorni l’aria della Normale, ho avuto modo di constatare, con piacere, che il pregiudizio nei confronti delle scuole meridionali sia ovviamente del tutto inesistente a quel livello di formazione e che, anzi, si riconosca alle nostre università la capacità di fornire competenze solide e capacità critiche che ricadono poi, attraverso gli insegnanti, anche sui licei” afferma lo studente.
“Penso sia inutile – continua poi Lorenzo – sforzarsi solo di cambiare il segno della disequazione “nord>sud”: non è così che, secondo me, si risolve la questione. Ci si dovrebbe rendere conto del fatto che ogni scuola, che sia lombarda o siciliana, è fatta dagli studenti, dai docenti, dai dirigenti, da tutti coloro che la abitano e vivificano. All’interno della stessa cittadina si riconoscono scuole di punta e scuole di formazione un po’ più carente, all’interno di una stessa scuola si possono individuare sezioni con insegnanti più o meno validi e formati”.
“Non so se l’aver studiato al sud – prosegue il ragazzo – mi abbia dato una marcia in più per arrivare a questo traguardo o se, al contrario, studiando a una latitudine diversa avrei ottenuto un punteggio maggiore. Ciò che so è che senza gli insegnanti che ho incontrato durante i miei anni di liceo, senza i loro sguardi appassionati, la loro voglia di fare e la loro stima non sarei la persona che sono. Non parlo solo di insegnanti di lettere o di filosofia, ma anche di insegnanti di matematica, fisica, scienze o inglese che mi hanno fatto comprendere cosa significhi dedicare la propria vita alla trasmissione di una conoscenza che l’umanità porta con sé da secoli, cercando di migliorarla sempre più”.
Per quanto riguarda il suo futuro, Lorenzo non fa previsioni: “Fino a pochi giorni fa non sapevo neanche in che parte d’Italia sarei stato un paio di settimane dopo, per cui avere finalmente questa certezza sul futuro prossimo è già per me una gran cosa”. Tuttavia, il ragazzo comprende che il percorso alla Normale potrà fornirgli numerose opportunità future e tiene a precisare ancora una volta il suo amore per la conoscenza: “Ciò che è importante, per me, è poter trasmettere la mia passione per il mondo classico senza mai dimenticare ciò che in questi anni mi hanno donato lo studio e l’amore per le materie scientifiche, abbattendo, un po’ alla volta, l’invalicabile muro che sembra ergersi tra questi due essenziali campi della conoscenza”.
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