Si è conclusa la quarta edizione del Mish Mash Festival. Anche quest'anno la rassegna musicale - che si tiene nella cittadella fortificata milazzese - non ha deluso le aspettative regalando ai presenti, nella serata conclusiva, la splendida performance di Nada Malanima.
Si è chiusa col botto l’edizione 2019 del Mish Mash Festival, andato in scena – come tradizione vuole da quattro anni a questa parte – nei luoghi del Complesso Monumentale di Milazzo, in provincia di Messina. Dopo il Welcome Day, la serata di benvenuto che si è tenuta l’11 agosto (aperta a tutte e tutti in modo gratuito), il main stage allestito nella cittadella fortificata ha visto alternarsi Nitro, i Pinguini Tattici Nucleari e poi ancora Eugenio in Via di Gioia, Tropea, Rovere.
La novità introdotta per questa edizione è stata però la “Ferragosto Eve”, tenutasi il 14 agosto, che ha visto esibirsi sul palco principale, con le isole Eolie e il Mediterraneo a fare da skené, artisti del calibro di I Hate My Village e Nada: per la prima volta, dunque, sono state in totale quattro le giornate del Mish Mash Festival.
Alle 21:30 a salire sul main stage sono Canarie, la nuova band creata da Paola Mirabella (Honeybird & The Birdies) e Andrea Pulcini (Persian Pelican): dopo un lungo lavoro di scrittura i due hanno trasformato l’esperienza avuta con Vincent Butter in un caldo habitat musicale dove convivono vocazione alla melodia, ritmi vibranti e un confronto genuino con la canzone italiana contemporanea. “Tristi Tropici”, il loro primo lavoro – e suonato al MMF – è un album dall’ossatura pop, attraversato da una scrittura affilata e delicata.
Subito dopo è la volta dei ritmi afro-beat degli I Hate My Village che fanno ingresso sul palco con un assordante chiocciare di galline in sottofondo. Il gruppo rivelazione del 2019 e “super-formazione” che comprende quattro pesi massimi dell’attuale scena italiana – Fabio Rondanini alla batteria (Calibro 35, Afterhours), Adriano Viterbini alla chitarra (Bud Spencer Blues Explosion), Alberto Ferrari alla voce (Verdena) e Marco Fasolo (Jennifer Gentle) in cabina di regia – alza decisamente i decibel del Mish Mash con dei riff che definire trasportanti è riduttivo.
Allo scoccare della mezzanotte, infine, la ciliegina sulla torta della quarta edizione del festival: on stage arriva Nada Malanima, prima headliner annunciata e “dulcis in fundo” nella fortezza milazzese che in quattro giorni di rassegna è stata luogo, oltre che di live set, anche di installazioni, visual, e performance di danza. Nada sale in cattedra ricoperta di piume nere – l’outfit del tour è stato curato da Camilla Carè – intonando l’ultimo album di inediti, “È un momento difficile, tesoro”, e successi senza tempo come Senza un perché.
Il nuovo disco, e di riflesso anche il live di Milazzo, racconta quello che l’artista sente e avverte, sia dentro che fuori. “È un momento difficile, tesoro”, esprime un malessere che fa sorridere Nada, in forma come non mai e capace di divertire e far riflettere la folla con la sua spontaneità. Un concerto in cui effettivamente Malanima è riuscita a descrivere bene frammenti di vita e stati d’animo, confermandosi interprete e autrice dalla classe e dalla sensibilità uniche. La doppietta quasi a fine concerto, formata da Ma che freddo fa e Amore disperato, ha poi messo il punto esclamativo alla performance e alla conclusione del festival.
Senza limiti di genere, stili e tendenze il MMF 2019 ha attraversato le produzioni musicali più nuove e interessanti, delle culture indie, hip-hop, elettronica, rock, funk e underground. La rassegna, organizzata dall’Associazione Culturale Mosaico, è ormai uno dei riferimenti più importanti all’interno della scena musicale a livello nazionale: in Sicilia, con Ortigia Sound System, Ypsigrock, Indiegeno Fest ed Alcart, si ritrova ad essere uno dei nodi più importanti di una rete grazie alla quale la proposta artistica dell’Isola nel mese di agosto si sta facendo sempre più notevole.
Non resta, quindi, che darsi appuntamento all’anno prossimo, quando il Mish Mash Festival si proporrà nuovamente come un momento di arricchimento culturale e sociale oltre che di rivitalizzazione del tessuto economico e turistico di una terra – la Sicilia – piena di attrazioni storico-paesaggistiche nonché di eccellenze enogastronomiche.
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