Richard Gere e Chef Rubio, tra gli attivisti e sostenitori della missione di soccorso della Ong spagnola "Open Arms", scendono in campo a Lampedusa in qualità di testimonial per provare a smuovere l'opinione pubblica in merito alla vicenda dei 121 migranti bloccati in mare da otto giorni.
Celebrità dal cuore d’oro e testimonial per una giusta, giustissima, causa: Richard Gere e Chef Rubio avrebbero potuto godersi le loro meritate vacanze in qualche località paradisiaca ma hanno deciso di prestare i loro volti per sensibilizzare l’ opinione pubblica e i governi circa la situazione di stallo dei migranti a bordo della Open Arms.
Infatti, dopo otto giorni ancora nulla si muove per autorizzare lo sbarco dei 121 migranti, bloccati in mare, a bordo della nave della Ong spagnola. Nonostante abbia già chiesto aiuto e soccorso a Spagna, Francia, Germania e Italia la Open arms si trova ancora in mare aperto nei pressi di Lampedusa. Le sue richieste rimangono inascoltate e la situazione peggiora sempre più: col trascorrere dei giorni rabbia e tensioni crescono e i migranti chiedono a gran voce un porto che li accolga.
Nei giorni scorsi si sono moltiplicati gli appelli video sui sociali di alcuni volti noti del mondo dello spettacolo nel tentativo, finora vano, di smuovere tale situazione di stallo. Così la Open Arms ha deciso di chiedere aiuto a due volti noti della televisione e del cinema italiano e internazionale per provare a risolvere una volta per tutte quella che sembra essere una situazione senza alcuna via d’uscita.
Alla conferenza stampa di questo pomeriggio all’aeroporto di Lampedusa oltre a Oscar Camps, fondatore di Open Arms e Riccardo Gatti, presidente di Open Arms Italia, ci saranno anche Richard Gere e Chef Rubio, da tempo attivisti e sostenitori della Ong spagnola.Tutti insieme torneranno a chiedere un porto sicuro per i 121 migranti ormai allo stremo dopo il rifiuto di Italia e Malta e il disinteresse del governo spagnolo che, da Stato di bandiera, non ha neanche chiesto alla commissione europea l’avvio di una trattativa tra Stati europei per cercare quella soluzione condivisa che ha finora sempre sbloccato i salvataggi delle Ong.
In una nota diramata da Open Arms si legge:
“Riteniamo inaccettabile che la vita di uomini, donne e bambini continui a essere ignorata e che i diritti sanciti dalle Convezioni Internazionali continuino ad essere sistematicamente violati. Parleremo di questo insieme a un amico e attivista per i diritti umani, che da anni si batte per dare voce ai più vulnerabili in ogni angolo della terra, Richard Gere, che ci ha raggiunti a Lampedusa per dare il suo sostegno al nostro equipaggio e a tutte le persone a bordo“.
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