Tra qualche giorno sarà la famosa notte di San Lorenzo. Ma vi siete mai chiesti perché ricade proprio il 10 agosto? E che c'entra San Lorenzo con le stelle cadenti?
Stelle cadenti di San Lorenzo: la notte del 10 agosto è da tempo immemore dedicata all’osservazione del cielo e dei suoi fenomeni astronomici. Per tradizione, infatti, la notte di ”San Lorenzo” rappresenta l’occasione perfetta per raggiungere luoghi lontani dalle luci della città per scrutare il cielo in cerca del famoso sciame meteorico delle Perseidi. Sciame che deriva, a sua volta, dalla scia di detriti rilasciati dalla cometa Swift-Tuttle, che la Terra si trova ad attraversare durante il periodo estivo nel percorrere la sua orbita intorno al Sole.
Tuttavia, in baffo alla tradizione, le Perseidi, visibili all’incirca dalla fine di luglio al 20 agosto, raggiungono il loro picco di visibilità qualche giorno dopo la ricorrenza di San Lorenzo, solitamente intorno al 12 agosto. Vi siete mai chiesti allora perché proprio il 10 agosto è la ”notte di San Lorenzo”? E che c’entra il santo con le stelle cadenti? Forse un po’ di storia ci può venire in soccorso.
La ”pioggia di stelle” delle Perseidi viene considerata come un fenomeno astronomico rilevante per la prima volta in Cina: i primi riferimenti al fenomeno risalgono al 30 a.C., anno in cui viene menzionato negli annali cinesi come un presagio di prossima sventura. Sulla stessa scia si collocano anche i persiani, e più nello specifico i seguaci di Zoroastro, i quali credevano che le meteoriti fossero streghe e demoni in fuga nella volta celeste. Questi, per mantenere l’ordine universale, dovevano perciò essere ciclicamente sconfitti da Sirio.
In Grecia, si associava alle stelle cadenti la rocambolesca corsa di Fetonte sul carro solare del padre, il dio Febo. Il giovane, figlio del dio del sole e della ninfa Climene, voleva dimostrare di essere anch’egli divino, guidando attraverso il cielo il carro paterno trainato da maestosi cavalli alati. Nonostante l’impresa gli venga sconsigliata dal padre, Fetonte non si arrende. Una volta iniziata la corsa, però, perde il controllo del carro e subisce l’ira di Zeus, conseguenza dei danni provocati in cielo quanto sulla terra, che lo uccide con una saetta. A Sparta il passaggio delle stelle cadenti aveva anche un peso politico: ogni nove anni, si osservava il cielo per stabilire se gli dei fossero favorevoli all’attuale regnante o meno. Se veniva notato il passaggio di una stella cadente, il re doveva essere deposto.
Ma arriviamo ai nostri antenati più prossimi: gli antichi Romani. Nell’antica Roma, il mese di agosto era il mese della celebrazione dell’imperatore Augusto e in tutto il territorio romano avevano luogo grandi feste e celebrazioni divine. Il picco delle Perseidi coincideva con la giornata celebrativa di Priapo, dio romano della fertilità. Col tempo i due avvenimenti confluirono nella credenza popolare che le stelle cadenti non fossero altro che il seme del dio Priapo che, cadendo dal cielo sulla terra, rendeva fertili i campi e ne propiziava il raccolto.
Ma con l’avvento del cristianesimo, molte festività pagane vengono attribuite ai santi della nuova religione. Il 10 agosto fu attribuito a San Lorenzo per due ragioni: la prima è una questione puramente linguistica: nella mitologia romana, il dio Priapo (a cui era precedentemente consacrata la giornata, ricordate?) aveva una controparte femminile di nome Larentia. Da qua, il passo verso Lorenzo è breve e spontaneo. In secondo luogo, giocò un ruolo importante anche la fama che il martire godeva presso la corte di Costantino, il quale gli era molto devoto, tanto da fare erigere un piccolo oratorio proprio dove si presupponeva fosse stato ucciso.
Lorenzo venne martirizzato sulla graticola nel 258 d.C. per volere dell’imperatore Valeriano. Le stelle cadenti finirono dunque a rappresentare le braci ardenti con cui venne torturato il santo. San Lorenzo è anche protettore di molti comuni italiani, in cui il 10 agosto hanno luogo gradi celebrazioni. La più importante è sicuramente quella del piccolo comune laziale di Amaseno in cui, all’interno della chiesa di Santa Maria Assunta, è custodito quello che si crede essere il sangue del santo che, analogamente alla più famosa reliquia di San Gennaro,si scioglie ogni anno proprio il 10 agosto.
Ma resta ancora una domanda a cui dare una risposta. Perché cerchiamo le stelle cadenti giorni prima del loro picco? La risposta è semplice: se nell’antica Roma il picco coincideva effettivamente col 10 agosto, ai giorni nostri, a causa del fenomeno noto come precessione degli equinozi, la Terra si ritrova interessata dallo spettacolo delle Perseidi qualche giorno dopo, rispetto al passato.
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