La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina si alleggerisce: Huawei resta nella blacklist di Washington, ma alle aziende americane verrà concessa la possibilità di vendere tecnologia e software al colosso della telefonia.
Il 19 maggio l’azienda americana Google ha annunciato l’interruzione dei propri rapporti commerciali con la cinese Huawei a causa del ban voluto dal governo statunitense appena tre giorni prima. Il ban è stato l’inevitabile conclusione di mesi pieni di tensione tra Pechino e Washington, potenzialmente in grado di mettere in ginocchio una ditta che nei primi tre mesi del 2019 ha venduto più telefoni di Apple e mira a prendere il posto di Samsung come maggior produttore di smartphone entro il 2020.
Huawei fa parte di una blacklist di aziende che non potranno più intrattenere rapporti commerciali con le controparti americane. Google risalta tra tutte a causa di Android, ossia il sistema operativo utilizzato dagli smartphone cinesi in tutto il mondo. Nei giorni successivi all’annuncio del ban, è stato subito chiaro che i possessori degli smartphone avrebbero rischiato di perdere il supporto e gli aggiornamenti futuri.
Il colosso cinese aveva annunciato d’essere pronto a lanciare un sistema operativo alternativo ad Android. La proroga di 90 giorni, arrivata sotto forma di licenza, ha dato spazio a eventuali trattative e ulteriori proroghe.
Nel frattempo, però, in Europa sempre più operatori annullano la sospensione di lanci di modelli Huawei legati a promozioni già annunciate da tempo.
Dopo un mese di divieto, tuttavia, il presidente Trump ha dato il via libera alle aziende statunitensi di riprendere la vendita delle forniture tecnologiche a Huawei. “Le aziende statunitensi possono vendere le loro apparecchiature a Huawei. – ha commentato Trump. – Stiamo parlando di apparecchiature rispetto alle quali non esiste un grande problema di sicurezza nazionale”. Così, il presidente americano e quello cinese, Xi Jinping, hanno deciso in occasione del G20 tenutosi a Osaka di mettere fine alla guerra commerciale che ha coinvolto i loro paesi dall’inizio dell’anno.
Huawei resta nella blacklist, sebbene aziende come Google, Qualcomm e Microsoft potranno riprendere con il commercio di componenti e software. Il CEO Ren Zhengfei ha annunciato che la misura ha fatto calare le vendite del 40% nel periodo che va dal 17 maggio al 16 giugno, e questo è un danno che sarà difficile da riparare.
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