La Sicilia è un’isola che custodisce molte delle vicende storiche dalle quali è andata propagandosi una ricca cultura fatta di arte e tradizione; e tra i primi diffusori di tale patrimonio troviamo i Greci, il cui passaggio è ancora vivo nei templi, nei teatri e in alcune usanze e riti che il corso del tempo non è riuscito a rimuovere. Ma quanti davvero conoscono la vera storia della città greche di Sicilia?
Fu il lontano 756 a.C. quando i greci per la prima volta approdarono a Zankle, attuale Messina, per renderla una colonia greca. Non contenti, decisero di proseguire colonizzando altre città. Le prime dopo Zankle, furono: Naxos, Reggio, Catania e Siracusa. Ma qual è la ragione per la quale i Greci preferirono queste città ad altre? Il commercio. Che fu anche il principale pretesto grazie al quale essi si misero in contatto con i nostri antenati.
Inoltre ogni spedizione, come ricorda il grande storico Tucidide, aveva un criterio ben preciso: era guidata da un aristocratico ecista, un leader, che promuovendo la colonizzazione di un territorio si assicurava il controllo commerciale e militare dell’area.
Zankle (Messina) e Mylae (Milazzo)
Prima colonia greca siciliana e seconda colonia italiana, fu Zankle fondata nel 756 a.C. dai Calcidesi provenienti dall’Eubea. Il suo nome deriverebbe dalla forma della penisola di San Raineri somigliante ad una falce, in siculo “zanclo”, da cui si forma un porto naturale che fu alla base dello sviluppo della colonia. Una leggenda è legata a questa città, secondo la quale il dio Saturno gettò la propria falce tra il Mare Ionio e il Mar Tirreno per creare una via di accesso tra i due mari, prima negata dai gorghi di Scilla e Cariddi.
Mylae fu subcolonia di Zankle, che si ritrovò ad avere qualche problema di autorevolezza risolto con una faticata conquista dell’indipendenza da parte di Mylae nel 550 a.C.
Tauromenion (Taormina) e Naxos (Giardini Naxos)
È la volta di Taormina dove l’ecista Teocle nel 753 a.C.,insieme al suo esercito di Calcidesi Eubei, fondò Naxos alle foci del fiume Alcantara. Tra i re che abitarono Taormina è impossibile dimenticare il famosissimo Dionisio di Siracusa, grazie al quale la città è ricca di monumenti come il suo Tempio insieme a quelli dedicato ad altri, seguiti da altari e teatri.
Siracusai (Siracusa)
Stando allo storico Tucidide, la colonizzazione della città avvenne per opera di coloni corinzi guidati da Archia. È chiaro che questi ultimi si sentissero enormemente attratti dalla bella Siracusa, tanto da stabilirsi nell’isola di Ortigia, colonizzandola nel 734 a.C. Non si può certo dire che la colonia passasse inosservata; infatti essa fu tra le più importanti della Sicilia e in quanto tale anche protagonista del teatro di tante guerre che scoppiarono sull’Isola. Per gli amanti della storia, suggestivo è sicuramente la grotta dell’Orecchio di Dionisio che ricorda la forma di un orecchio gigante: secondo la leggenda, pare che il tiranno Dionigi usasse rinchiudere i suoi nemici all’interno della grotta per ascoltarne i discorsi amplificati dall’eco. Interessanti anche il Teatro Greco, l’Acquedotto di Galemi e tanti altri.
Katáne (Catania)
Voci di corridoio (Tucidide e i suoi colleghi storici) affermano che Catania fosse una tra le città più colte dell’antica Grecia: pare avessero soggiornato uomini di cultura come il legislatore Caronda, il filosofo Senofane di Colofone e i poeti Ibico e Stesicoro, che morì e fu sepolto nella città. A corteggiare Catania fu Evarco che la fondò come colonia nel 726 a.C., ma anche essa non si risparmiò gli scenari di guerra, soprattutto con gli stimati Siracusani che tentavano di predominarla. Alla fine furono i Romani ad avere successo e nel 263 a.C. riuscirono a conquistarla.
Megara Hyblaea (Augusta)
Augusta è una città che porta con sé alcuni misteri sul suo passato, ma quel che è certo è che ebbe un vissuto molto travagliato, fatto di numerosissime guerre. Secondo alcuni studiosi pare che la nascita delle tragedie greche sia avvenuta proprio nelle zone di Megara Hybleae, dove nacque anche il commediografo greco Epicarmo. Coincidenze?
Gelas (Gela) e Akragas (Agrigento)
Gela è stata colonizzata da coloni Rodii da Lindo, guidati da Antifemo, e da Cretesi guidati da Entimo, circa nel 688 a.C. Le sue ricchezze archeologiche dimostrano come essa rientri nella lista delle colonie greche più importanti. I suoi “segni del tempo” sono costituiti da importanti complessi monumentali, impianti termali di bagni pubblici, una villa residenziale e diverse statuette.
Per quanto riguarda Agrigento, invece, venne colonizzata dagli stessi gelesi che decisero di espandersi fondandola come subcolonia di Gela, strategicamente importante per la vicinanza al mare. La sua storia la vide protagonista di uno sviluppato centro commerciale e un fiorente centro agricolo. Non si può negare quanto la presenza dei Greci sia ancora oggi palpabile, grazie alle meravigliose ricchezze archeologiche che hanno lasciato nella Valle dei templi.
Selinus (Selinunte)
Selinunte fu fondata intorno al 627 a.C. da alcuni coloni greci provenienti da Megara Iblea. Situata sulla costa occidentale del canale di Sicilia, fu un’importante città di frontiera greca. Oggi è considerata uno dei parchi archeologici più grandi d’Europa.
Leontinoi (Lentini)
Il militare Teocle, non ancora soddisfatto delle sue imprese, si aggiudicò anche Leontini che fu sede di molte conquiste da parte di diversi tiranni; contesa a tal punto che gli stessi Siracusani vollero incorporarla al loro territorio; ma i Romani, ancora una volta, ebbero la meglio sugli altri e nel 214 a. C. la conquistarono.
Himera (Termini Imerese)
I Zanklesi (Messinesi) insieme ai Calcidesi e i Dorici colonizzarono Termini Imerese nel 648 a.C., ambita anche per l’importante via di collegamento collegamento del fiume con la pianura di Buonfornello. Se siete amanti della storia antica la città di Termini Imerese ha diverse aree interessanti da vedere, riservate ai santuari come il Tempio della Vittoria. In esso si possono rivivere le vicende che risalgono alla sua costruzione in seguito alla vittoria degli eserciti di Siracusa e di Agrigento, nei confronti di quello Cartaginese nella battaglia di Himera. Presente anche la necropoli, situata in prossimità della spiaggia e l’Antiquarium, che custodisce i reperti più significativi.